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Disciplina delle Costruzioni: Testo Unico Edilizia sostituito entro il 2021

Il Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001) sarà sostituito presto dalla nuova Disciplina delle Costruzioni. Il tutto dovrebbe avvenire entro la fine del 2021. Vediamo quali sono i cambiamenti previsti dalla nuova Disciplina delle Costruzioni.

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Ultimo Aggiornamento:

Il Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001) sarà sostituito presto dalla nuova Disciplina delle Costruzioni. Il tutto dovrebbe avvenire entro la fine del 2021.

Il nuovo testo che regolamenterà l’intero comparto dell’edilizia è un progetto nato nel 2018, con l’obiettivo di semplificare e riordinare le discipline da seguire in materia di costruzioni e, conseguentemente, abrogare il TU Edilizia attualmente in vigore da ormai 20 anni.

Vediamo quali sono i cambiamenti previsti dalla nuova Disciplina delle Costruzioni.

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Disciplina delle Costruzioni: un progetto che riscrive il TUE

La Disciplina delle Costruzioni, che andrà a sostituire interamente le funzioni del Testo Unico Edilizia, dovrebbe essere approvato entro quest’anno. Il testo ha iniziato a prendere forma nel 2018 con l’istituzione di un tavolo tecnico presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Attualmente è solo una bozza, che ha visto la partecipazione attiva dei rappresentanti regionali, degli Ordini professionali e delle Associazioni delle professioni tecniche. La bozza di recente è passata alla revisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il testo è attualmente composto da 5 titoli che comprendono complessivamente 140 articoli. I titoli, in ordine, sono i seguenti:

  1. Contenuti e disposizioni generali;
  2. Disciplina delle attività edilizie;
  3. Resistenza e stabilità delle costruzioni;
  4. Sostenibilità delle costruzioni;
  5. Accessibilità delle costruzioni.

Vediamo meglio i contenuti che presenta la nuova Disciplina.

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Contenuti e disposizioni generali

In questo capitolo iniziale, la Disciplina delle Costruzioni introduce significativi cambiamenti riguardo alla distanza tra fabbricati e alla classificazione delle categorie d’intervento in ambito edilizio.

Si stabilisce che le nuove costruzioni dovranno rispettare una distanza minima di 10 metri dalle strutture già esistenti. E non più di soli 3 metri, come vogliono le disposizioni attuali.

Leggi: “Distanze tra edifici: cosa impone la legge

La distanza si dovrà calcolare partendo dalle pareti finestrate della nuova costruzione fino alle pareti del fabbricato esistente. Anche se non finestrate.

Diverso è il caso se, invece di realizzare una nuova costruzione, si debba procedere con l’ampliamento di volumetria di una struttura già esistente. Qui si potrà richiedere un incremento della distanza pregressa, che può essere inferiore al limite minimo stabilito.

Per quanto riguarda le categorie invece, la Disciplina riscrive quella che è l’attuale classificazione degli interventi edilizi.

Se il nuovo testo sarà approvato, le categorie saranno così distinte:

  • Trasformazione del territorio, che comprende tutti gli interventi che comportano modifiche all’assetto urbanistico-edilizio e infrastrutturale del territorio;
  • Trasformazione del patrimonio esistente, che include quindi la realizzazione di nuove costruzioni e gli ampliamenti volumetrici;
  • Adeguamento funzionale del patrimonio, comprende gli interventi oggi definiti come ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, manutenzione ordinaria e straordinaria;
  • Opere e interventi minori, include tutti gli interventi che sono considerati di lieve entità, ma che comunque richiedono l’autorizzazione edilizia per essere eseguiti.
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Disciplina delle attività edilizie

Il capitolo in merito alla disciplina delle attività edilizie, crea anch’essa una nuova classificazione degli interventi, ma lo fa includendo anche quelli che non richiedono alcun permesso.

I lavori edili qui sono divisi in:

Con il nuovo testo, il Permesso di Costruire dovrebbe essere diviso in due documenti distinti. Quello tradizionale che tutti conosciamo, e quello Convenzionato.

Il primo servirà come sempre ad autorizzare costruzioni permanenti di grossa entità che comportano modifiche all’assetto urbanistico. Il secondo invece sarà utilizzato per delle particolari disposizioni di adeguamento e trasformazione urbanistica.

L’edilizia libera si apre invece a nuovi concetti e dovrebbe includere più interventi. La Disciplina infatti include tra i lavori eseguibili senza autorizzazione interventi come:

  • Manutenzione ordinaria delle strutture;
  • Costruzione di manufatti interrati;
  • Eliminazione delle barriere architettoniche;
  • Modifiche alla destinazione d’uso.

Questi che abbiamo elencato sono solo alcuni tra quelli proposti dal nuovo testo. Ci permettono però di comprendere che, se il progetto rimarrà tale, ci sarà una completa rivoluzione della disciplina dell’edilizia libera.

La SCIA invece, si dovrà utilizzare per tutti quei lavori che non richiedono il Permesso di Costruire, e allo stesso tempo non rientrano nell’edilizia libera.

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Resistenza e stabilità delle costruzioni

Il Titolo III della Disciplina delle Costruzioni riguarda invece le norme tecniche per le costruzioni.

Si prevede di regolamentare e ufficializzare la suddivisione del territorio italiano secondo la classificazione di rischio sismico, già in uso dal 2003. Lo stesso discorso dovrebbe comprendere anche la regolamentazione delle classi di rischio relative alle costruzioni.

Per assicurare inoltre una migliore gestione di tutte le opere nella loro fase realizzativa e facilitarne i controlli, si intende istituire per la prima volta due nuove piattaforme:

  • L’anagrafe delle costruzioni, che comprenderà tutti i dati identificativi in merito alle opere esistenti nel territorio italiano, sia pubbliche che private;
  • Il fascicolo digitale delle costruzioni, che racchiuderà prima di tutto tutte le nuove opere, pubbliche e private. Dopodiché, si andrà ad integrare il fascicolo con tutte le costruzioni già esistenti. Il fascicolo dovrà essere aggiornato periodicamente, e conterrà informazioni approfondite relative alle modalità di realizzazione delle opere. Con dati circa la loro condizione strutturale, geologica, sismica, ma anche informazioni in relazione all’ambito urbanistico, edilizio e impiantistico.

Insomma, la nuova Disciplina mira a dare al fascicolo un’importanza primaria. Perché è grazie a questo che si potrà sapere velocemente e con sicurezza ogni dato relativo all’opera interessata.

Se tutto andrà come previsto, il fascicolo sarà reso obbligatorio. E le opere che ne saranno sprovviste non potranno in alcun modo beneficiare delle agevolazioni fiscali.

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Sostenibilità delle costruzioni

Il mondo dell’edilizia, grazie alla nuova Disciplina delle Costruzioni, avrà finalmente una classificazione del livello di sostenibilità delle opere.

Il concetto di sostenibilità sarà applicato all’intero ciclo di vita delle costruzioni, con tutti i relativi interventi eseguiti su di esse da quando esistono. La sostenibilità diventerà un principio fondamentale da rispettare, e sarà classificata in base a due nuovi strumenti:

  • Valutazione di sostenibilità ambientale, un nuovo documento che dovrà essere obbligatoriamente allegato alla domanda per richiedere l’autorizzazione edilizia. E che descriverà le metodologie che si intende seguire per rispettare i requisiti in merito alla sostenibilità dell’edificio. A lavori conclusi poi, il Direttore dei lavori dovrà stimare gli obiettivi raggiunti rispetto a quelle che erano le previsioni iniziali;
  • Dichiarazione di sostenibilità ambientale, un’asseverazione firmata da un tecnico abilitato che assicurerà la veridicità dei dati trascritti e il rispetto di tutti i criteri richiesti.
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Accessibilità delle costruzioni

Nell’ultimo Titolo della nuova Disciplina delle Costruzioni, si tratterà invece l’argomento dell’accessibilità delle costruzioni.

L’obiettivo principale è quello di abbattere le barriere architettoniche, così da facilitare per tutti l’accessibilità agli edifici. Ovviamente, con particolare attenzione per le persone disabili.

La necessità di abbattere le barriere sarà un altro principio fondamentale di cui tener conto prima di tutto in fase progettuale, e poi in fase esecutiva. È un argomento che però non riguarderà solo le nuove costruzioni, ma a cui dovranno adattarsi anche le opere già esistenti, sia pubbliche che private.

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Abrogazione disposizioni e normative attualmente in uso

L’entrata in vigore della nuova Disciplina delle Costruzioni comporterà non solo l’abrogazione del TU Edilizia, ma anche delle seguenti normative:

  • Legge n. 1086/1971, recante “Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica”;
  • Legge n. 64/1974, recante “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche”;
  • OPCM n. 3274/2003 , recante “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”.

Cambieranno inoltre alcune disposizioni (ancora non chiare) del Piano Energetico nazionale in merito all’uso, al risparmio e allo sviluppo dell’energia sostenibile.



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TAGS: costruzioni, disciplina, Disciplina delle Costruzioni, distanza, edilizia dpr380, fabbricati, permesso costruire, resistenza, rischio sismico, stabilità, testo unico, TUE

Autore: Redazione Online

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