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TARI: aggiornamento biennale ARERA 2024-2025, cosa cambia?

TARI: aggiornamento biennale ARERA 2024-2025, cosa cambia?TARI: aggiornamento biennale ARERA 2024-2025, cosa cambia?
Ultimo Aggiornamento:

Con la Delibera n. 389 del 3 agosto 2023 dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), sono state definite nuove regole e procedure per l’aggiornamento biennale dei piani economico-finanziari relativi alla rideterminazione del metodo tariffario per la TARI.

L’aggiornamento nello specifico determina le nuove disposizioni relative alla rideterminazione, in riferimento alle annualità 2024 e 2025, delle entrate tariffarie di riferimento e delle tariffe di accesso a:

  • Impianti di chiusura del ciclo “minimi”;
  • Impianti “intermedi” da cui provengano flussi indicati come in ingresso a impianti di chiusura del ciclo “minimi”.

Approfondiamo di seguito.

Leggi anche: “Tariffe TARI: come devono essere determinate?

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TARI, aggiornamento biennale ARERA: finalità e doveri dell’Ente

L’aggiornamento biennale relativo ai piani economico-finanziari legati alla TARI, si spiega, è finalizzato principalmente:

  1. Alla rideterminazione del potere tariffario dell’ARERA;
  2. All’adeguamento contabile e monetario relativo all’aggiornamento dei costi riconosciuti;
  3. A limitare la crescita annuale delle entrate tariffarie, tenendo conto anche delle nuove misure stabilite in merito all’efficienza della raccolta differenziata e agli impianti di trattamento dei rifiuti urbani;
  4. Alla ridefinizione di ulteriori regole relative alla determinazione dei costi riconosciuti, con particolare riguardo a specifici profili per l’aggiornamento dei costi operativi incentivanti e delle componenti a conguaglio.

In virtù di quanto previsto, l’ente competente, con procedura partecipata del relativo gestore, dovrà provvedere a:

  • Scomputare gli oneri legati alle attività di “prepulizia, preselezione o pretrattamento degli imballaggi plastici provenienti dalla raccolta differenziata” dai costi riconosciuti per le annualità 2024 e 2025 e, di conseguenza, anche da tutte le voci nelle quali gli stessi costi dovranno essere rideterminati;
  • Per ogni relativa annualità, 2024 e 2025, sarà inoltre necessario scomputare i ricavi che derivano dalle stesse attività di prepulizia, preselezione e pretrattamento citate sopra – incluse quelle relative alla commercializzazione e valorizzazione delle frazioni differenziate dei rifiuti – dalle entrate legate alla vendita di materiale ed energia derivante dai rifiuti, nonché dalle entrate derivanti dai corrispettivi riconosciuti dai sistemi collettivi di compliance agli obblighi di responsabilità estesa del produttore;
  • Recuperare – nelle componenti di conguaglio relative agli anni 2024 e 2025 – gli eventuali oneri in eccesso riconosciuti e gli eventuali ricavi in riduzione non scomputati, sempre in relazione a tutte le attività di prepulizia, preselezione e pretrattamento citate sopra, e facendo riferimento alle disposizioni per le tariffe di cui agli anni 2022 e 2023;
  • Determinare il fattore di sharing relativo ai guadagni derivanti dai corrispettivi riconosciuti dai sistemi collettivi di compliance, al fine di rafforzarne la coerenza con le valutazioni sull’efficacia dell’avvio a riciclaggio delle frazioni soggette agli obblighi di responsabilità del produttore.

Per quanto riguarda invece la determinazione delle componenti tariffarie relative al secondo periodo regolatorio 2022-2025, non vengono apportate modifiche in merito ai seguenti punti:

  1. Definizioni di “Gestore integrato” e di “Impianti di trattamento”;
  2. Formulazione generale delle entrate tariffarie di riferimento, dei costi risultanti dalle fonti contabili obbligatorie e delle componenti nelle quali gli stessi oneri devono essere riclassificati.

Leggi anche: “TARI, versamenti e scadenze: quali regole deve seguire il Comune?

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Aggiornamento TARI 2024-2025: modifiche apportate, rinvii

Si precisa, nella Delibera ARERA relativa all’aggiornamento biennale del metodo tariffario della TARI, che la determinazione delle tariffe relative all’anno 2024 viene aggiornata con i dati relativi all’anno 2022, mentre la determinazione per l’anno 2025 viene aggiornata con i dati del 2023 (o dell’ultimo bilancio disponibile).

Si considerano pertanto i seguenti tassi di inflazione:

  • 𝐼2023 = 4,5%;
  • 𝐼2024 = 8,8%.

Per l’anno 2025, si assume inflazione nulla.

Per quanto riguarda il calcolo del valore delle immobilizzazioni per gli anni 2024 e 2025, si determina invece l’applicazione:

  1. Del vettore che esprime il deflatore degli investimenti fissi lordi, con base 1 nel 2023 (già pubblicato) e del vettore relativo al 2024 (da pubblicare);
  2. Del vettore che esprime il deflatore degli investimenti fissi lordi, con base 1 nel 2025, determinato tenendo conto della variazione nulla del deflatore degli investimenti fissi lordi tra il 2024 e il 2025.

Al fine di limitare la crescita annuale delle entrate tariffarie, e per assicurare la continuità del servizio e la sostenibilità dei corrispettivi all’utenza finale, per ogni anno (2024 e 2025), si dispone che:

  • Il parametro necessario a determinare il limite di crescita dev’essere determinato aggiornando il valore del tasso di inflazione programmata nella misura del 2,7%;
  • L’ente competente può decidere di valorizzare il coefficiente, in considerazione dei maggiori oneri sostenuti per il servizio TARI di gestione dei rifiuti negli anni 2022 e 2023, che siano riconducibili alla dinamica dei prezzi dei fattori della produzione.

Vengono invece rinviati a successivi provvedimenti attuativi:

  1. L’aggiornamento dei parametri alla base del calcolo dei costi d’uso del capitale;
  2. Le modalità applicative necessarie a determinare le entrate tariffarie secondo le scadenze stabilite;
  3. La determinazione delle regole per la riclassificazione delle componenti di ricavo e di costo al fine di quantificare i ricavi relativi ai rifiuti di imballaggio e le spese relative alla raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio;
  4. La determinazione delle modalità semplificate di determinazione delle variabili nei casi per i quali risulti difficoltosa la ricostruzione dei dati necessari;
  5. La definizione delle modalità operative per la predisposizione e trasmissione dell’aggiornamento della proposta tariffaria per gli anni 2024 e 2025, contenente l’aggiornamento dei dati e degli atti, redatti secondo schemi tipizzati, con particolare riferimento al piano economico-finanziario.

Leggi anche: “TARI, esenzione totale o riduzione fino all’80%: chi ne ha diritto?



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TAGS: arera, tari, tariffario tari

Autore: Redazione Online

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