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IMU: sanzioni ridotte per i ritardatari grazie al ravvedimento “sprint”

Il pagamento puntuale dell’IMU è fondamentale, ma esistono situazioni in cui, per varie ragioni, il contribuente potrebbe ritardare il versamento. La legge offre opportunità per mitigare le sanzioni.

IMU: sanzioni ridotte per i ritardatari grazie al ravvedimento “sprint”IMU: sanzioni ridotte per i ritardatari grazie al ravvedimento “sprint”
Ultimo Aggiornamento:

L’IMU, Imposta Municipale Propria, è un baluardo fondamentale nella struttura fiscale italiana. Questo onere fiscale, gravante sugli immobili, rappresenta una componente importante nelle finanze comunali.

Il pagamento puntuale di questa tassa è fondamentale, ma esistono situazioni in cui, per varie ragioni, il contribuente potrebbe ritardare il versamento. Per gestire tali situazioni, la legge offre opportunità per mitigare le sanzioni dovute al ritardo, tra cui il cosiddetto “ravvedimento sprint“.

Leggi anche: IMU 2023: tutto ciò che devi sapere per l’acconto del 16 Giugno

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Il ravvedimento Sprint

Il “ravvedimento sprint” offre ai contribuenti la possibilità di regolarizzare la propria posizione fiscale mediante il pagamento dell’IMU dovuta, unitamente a una sanzione ultraridotta dello 0,1% al giorno, purché il pagamento avvenga entro i 14 giorni successivi alla scadenza ordinaria del 16 giugno.

Ad esempio, chi non ha versato o ha versato parzialmente la rata scaduta il 16 giugno può beneficiare del ravvedimento sprint fino al 30 giugno.

Esistono altre opzioni per i ritardatari oltre il “ravvedimento sprint”. Una di queste è il “ravvedimento breve“, che può essere utilizzato dal 30 giugno e fino a 30 giorni dalla scadenza. Con il ravvedimento breve, la sanzione aumenta all’1,5%, indipendentemente dal numero di giorni di ritardo.

C’è poi il “ravvedimento intermedio“, applicabile tra il 31° e il 90° giorno successivo alla scadenza, con una sanzione dell’1,67%.

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Il ravvedimento lungo e il ravvedimento lunghissimo

Per i ritardi più significativi, esistono due ulteriori opzioni: il “ravvedimento lungo” e il “ravvedimento lunghissimo“. Il ravvedimento lungo si applica se il pagamento viene effettuato oltre i 90 giorni dalla scadenza, ma entro il termine di consegna della dichiarazione IMU relativa all’anno di violazione, e prevede una sanzione del 3,75%. Il ravvedimento lunghissimo si applica quando il pagamento avviene oltre un anno dalla scadenza, con una sanzione che varia dal 4,28% (fino a due anni dalla scadenza) al 5% per ritardi superiori ai due anni.

Per effettuare il pagamento e regolarizzare la posizione, i contribuenti dovranno utilizzare il modello F24, anche in versione semplificata, ricordando di selezionare l’opzione del ravvedimento. Nella sezione dedicata ai tributi locali del modello, si dovranno inserire il codice del Comune, il numero degli immobili e i dettagli relativi all’acconto IMU, compresi interessi e sanzioni.

Leggi anche: La guida all’IMU 2023: entro il 16 giugno si paga l’acconto

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Conclusione

L’IMU è un onere importante per i contribuenti e le amministrazioni locali. Il rispetto dei termini di pagamento è fondamentale, ma in caso di ritardo, il sistema di ravvedimento offre opzioni utili per regolarizzare la propria posizione fiscale, minimizzando le sanzioni.

Essere informati e consapevoli di queste opportunità può aiutare i contribuenti a gestire meglio i propri obblighi fiscali e ad evitare conseguenze indesiderate.



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TAGS: Imposta Municipale Propria, imu, ravvedimento, ravvedimento sprint, ritardo pagamento

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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