Con il Comunicato del 12 gennaio 2024, il Dipartimento Finanze del MEF annuncia le novità riguardanti la trasmissione degli atti e delibere IMU e TARI relative al 2023, in seguito a quanto previsto per il nuovo anno 2024.
Si fa sapere inoltre che i contribuenti, nei casi che lo richiedano, potranno regolarizzare la propria posizione debitoria senza andare incontro ad interessi e sanzioni, oppure potranno anche ottenere un rimborso (se dovuto), ma solo se effettueranno il conguaglio entro il 29 febbraio 2024.
Approfondiamo di seguito.
Leggi anche: “Atti e delibere IMU/TARI: quando il Comune non è obbligato a pubblicarli?”
Advertisement - PubblicitàCon l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2024, nello specifico, in riferimento alle delibere e agli atti relativi all’IMU e alla TARI 2023, è stato disposto che:
“Limitatamente all’anno 2023, le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote e delle tariffe sono tempestive […] se inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023. Il termine per la pubblicazione delle delibere inserite ai sensi del periodo precedente, ai fini dell’acquisizione della loro efficacia, è fissato al 15 gennaio 2024.”
Si chiarisce qui, in sostanza, che esclusivamente per l’anno 2023 è stato concesso più tempo alle amministrazioni comunali per trasmettere al MEF gli atti e le delibere per l’approvazione delle aliquote dell’IMU e delle tariffe della TARI.
Di base, la normativa prevede che tutti i comuni debbano, ogni anno, provvedere alla predisposizione dei relativi atti e regolamenti riguardanti tutte le Tasse sulla Casa e locali, e che debbano poi inviarli telematicamente registrandosi al Portale del Federalismo Fiscale.
Perché le delibere siano valide per l’anno successivo a quello in cui vengono approvate, è fondamentale che i comuni trasmettano i documenti entro il 14 ottobre del relativo anno. Questi saranno poi pubblicati sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre e, solo a quel punto, diventeranno efficaci per l’anno successivo.
Ebbene, viste le proroghe concesse dalla Manovra 2024, solo in relazione all’anno 2023, è stato permesso ai comuni di inviare gli atti eccezionalmente fino al 30 novembre 2023, con termine per la pubblicazione fissato al 15 gennaio 2024.
Se le amministrazioni hanno provveduto ad inviare in tempo i regolamenti, quindi, tutti gli atti si troveranno ad oggi già pubblicati sul sito www.finanze.gov.it, e possono essere consultati da chiunque fosse interessato.
Per consentire la massima facilità di comprensione, le delibere valide appaiono contrassegnate da una specifica nota che ne evidenzia l’efficacia. Se invece ci sono documenti che non sono stati inviati in tempo, ci sarà una nota differente a segnalarlo.
Per saperne di più, leggi: “IMU, TARI, TASI: come consultare gli atti adottati dal proprio Comune”
Advertisement - PubblicitàLa Manovra 2024 ha disposto poi ulteriori novità anche per i contribuenti assoggettati al pagamento dell’IMU, per i quali si ammette la possibilità di effettuare, fino a fine febbraio 2024, l’eventuale conguaglio della seconda rata per il 2023.
Si precisa che la disposizione riguarda solo l’IMU, mentre non interessa la TARI né gli altri tributi locali.
In particolare, in tutti i casi per i quali dovesse essere emersa una differenza positiva tra l’imposta dovuta (calcolata in base agli atti presentati dai comuni fino al 30 novembre 2023) e l’imposta versata entro il 18 dicembre 2023, il contribuente avrà l’opportunità di fare il conguaglio.
Il conguaglio relativo alla seconda rata IMU 2023 dovrà essere effettuato obbligatoriamente entro la data ultima del 29 febbraio 2024, senza l’applicazione di sanzioni né interessi.
Nel caso in cui, invece, dovesse essere emersa una differenza negativa (e dunque l’importo dovuto era minore), il contribuente avrà diritto ad ottenere un rimborso dal comune, che dovrà essere erogato seguendo le procedure di rimborso ordinarie per le tasse comunali.
Per approfondire, leggi: “Rimborso tasse sulla casa e comunali: quando e a chi spetta”
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