La registrazione tardiva di un contratto di locazione comporta sanzioni fino al 120% dell’imposta dovuta. È possibile ridurle con il ravvedimento operoso, regolarizzando la posizione con sanzioni inferiori e interessi.
La registrazione di un contratto di locazione a uso abitativo è un obbligo previsto dalla legge, e il mancato rispetto delle tempistiche può comportare sanzioni. Un lettore di FiscoOggi ha chiesto chiarimenti sulle conseguenze della registrazione tardiva di un contratto con cedolare secca, ricevendo una risposta ufficiale dall’Agenzia delle Entrate.
Vediamo nel dettaglio quali sono le sanzioni previste in questi casi e come è possibile regolarizzare la propria posizione.
Quanto costa una registrazione tardiva? Quali percentuali di sanzione si applicano?
Scopriamolo insieme.
Sommario
Un contribuente ha posto il seguente quesito all’Agenzia delle Entrate:
“Vorrei registrare un contratto di locazione ad uso abitativo in cedolare secca: il contratto decorre dal 01/01/2025 per cui la tardiva registrazione è superiore a 30 giorni. A quanto ammonta la sanzione?”
Questa domanda è di grande interesse per tutti i proprietari di immobili che intendono optare per la cedolare secca e che, per vari motivi, potrebbero ritardare la registrazione del contratto.
Leggi anche: Cedolare secca: è prevista una sanzione per la mancata comunicazione della risoluzione del contratto di locazione?
Advertisement - PubblicitàL’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le sanzioni per la mancata o tardiva registrazione del contratto di locazione sono regolate dall’articolo 69 del Dpr n. 131/1986, modificato dall’articolo 4 del Dlgs n. 87/2024.
Le sanzioni previste sono le seguenti:
Queste sanzioni hanno un impatto significativo per chi non rispetta i termini, rendendo essenziale una corretta pianificazione della registrazione del contratto.
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Advertisement - PubblicitàFortunatamente, la normativa fiscale prevede uno strumento per ridurre le sanzioni in caso di violazioni: il ravvedimento operoso. Questo istituto consente al contribuente di regolarizzare la propria posizione versando una sanzione ridotta e gli interessi maturati.
L’entità della riduzione dipende dal tempo trascorso tra la scadenza e il momento in cui il contribuente decide di sanare la violazione. In genere:
Per calcolare l’esatta riduzione della sanzione e gli interessi da pagare, è consigliabile rivolgersi a un commercialista o consultare gli strumenti online dell’Agenzia delle Entrate.