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Cedolare secca 2024: cos’è, come funziona e cosa cambia nel 2024

La cedolare secca è un regime fiscale alternativo all’IRPEF per gli affitti, con aliquote del 21%, 10% e 26% per locazioni brevi, offrendo vantaggi come l’esenzione da altre tasse.

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La cedolare secca è un regime di tassazione applicabile sugli affitti degli immobili e con precise caratteristiche. Come funziona e quali novità sono previste dal primo gennaio 2024?

Vediamolo insieme nei paragrafi successivi per capire bene quando realmente conviene scegliere la cedolare secca in sostituzione dell’IRPEF.

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Cos’è la cedolare secca

Si tratta di un regime agevolato di tassazione sugli affitti diviso in tre diverse aliquote:

  • imposta sostitutiva del 21%;
  • aliquota agevolata del 10%;
  • aliquota del 26% sulle locazioni brevi.

In concreto, la cedolare secca è il regime di tassazione degli affitti sostitutivo IRPEF, applicabile per i contratti riconducibili agli immobili per fini abitativi. Per la generalità degli affitti la cedolare è pari al 21%, ma in base a determinati requisiti è applicabile nella misura ancora più favorevole del 10%.

Trattasi di un’imposta prevista in sostituzione dell’IRPEF che presenta diversi vantaggi, anche sul fronte dell’imposta di bollo e registro.

Dal 1° gennaio 2024, oltre alle aliquote già previste del 21% e del 10%, è stata introdotta la tassazione pari al 26% per gli affitti brevi. La nuova aliquota è prevista soltanto nelle ipotesi di locazioni brevi di più un immobile durante l’anno.

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Come funziona

Quella più applicata è sicuramente la cedolare secca del 21%, in quanto non sono stabiliti limiti particolari per la sua applicazione. Tale aliquota può essere scelta dalle persone fisiche titolari di diritti di proprietà e godimento degli immobili, non rientranti però nell’esercizio di attività d’impresa, professioni e arti.

Gli immobili interessati dall’applicazione di questa tassazione devono essere a uso abitativo e appartenere alle categorie catastali da A1 a A11.

Approfondisci: Categorie Catastali: la mini guida per capirle al meglio

La cedolare è applicabile pure alle pertinenze, mentre non è possibile accedervi per i contratti commerciali. La cedolare secca del 21% potrebbe essere vantaggiosa perché presenta una tassazione inferiore rispetto all’IRPEF, è applicabile in sostituzione delle addizionali regionali e comunali e, al momento della registrazione dei contratti, le imposte di registro e di bollo non sono dovute.

Ancora più favorevole è l’aliquota del 10%, stabilita per i cosiddetti contratti a canone concordato. La cedolare secca pari al 10% è applicabile nelle ipotesi seguenti:

  • in comuni molto popolati o senza soluzioni abitative;
  • ai contratti di locazione rivolti agli studenti universitari;
  • nei comuni interessati dalle calamità naturali;
  • alle locazioni transitorie regolamentate dalla Legge 431/98.

Risultano dunque molto più restrittivi i vincoli per accedere alla tassazione del 10% che, in prima battuta, è esercitabile soltanto nelle ipotesi di contratti di affitto con l’equo canone.

Come accennato in precedenza, dal 1° gennaio 2024 è in vigore anche la cedolare pari al 26% applicabile sugli affitti brevi, fino al 31 dicembre 2023 pari invece al 21%. Un rialzo dell’aliquota previsto con l’ultima Legge di Bilancio. In particolare, la cedolare secca del 26% è applicabile agli affitti brevi di durata al massimo di trenta giorni.

Leggi anche: Cedolare secca 2024: cosa cambia per gli affitti brevi

Tuttavia questa tassazione, più gravosa delle altre, è rivolta soltanto a coloro che affittano più immobili per breve tempo nell’arco dell’anno di riferimento.

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Scadenze versamento acconto e saldo

Il pagamento della cedolare secca segue le medesime scadenze stabilite per l’IRPEF. Con l’esclusione del primo anno, per il quale non è possibile la definizione della base imponibile, per gli anni successivi è applicabile il sistema del pagamento dell’acconto e del saldo.

L’acconto va versato secondo le seguenti scadenze:

  • in una sola soluzione, entro il 30 novembre, quando la somma da pagare è inferiore a 257,52 €;
  • in 2 rate quando la somma da pagare è maggiore a 257,52 €. In questi casi la prima rata, del 40%, è da versare entro il 30 giugno mentre la seconda, del 60%, è da pagare entro il 30 novembre.

Entra il termine del 30 giugno dell’anno seguente a quello di riferimento bisogna invece corrispondere il saldo.

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Le valutazioni da fare: cosa conviene scegliere?

Concretamente ci sono delle attente valutazioni da fare per risalire alla reale convenienza della cedolare secca. A tal proposito, è innanzitutto fondamentale il calcolo dell’imposta: se maggiore dell’imposta sul reddito delle persone fisiche non è naturalmente vantaggioso optare per la tassazione della cedolare secca.

Dal punto di vista fiscale è poi essenziale considerare che i redditi da locazione con cedolare secca sono esclusi dai redditi complessivi e su di essi non è possibile far valere detrazioni e oneri deducibili.

La formula della cedolare secca è soprattutto vantaggiosa quando è applicabile la tassazione del 10%, in altre circostanze ci sono diverse valutazioni da fare, a cominciare dai redditi dei contribuenti. Al di sotto di un certo limite (8.125 €), non sono infatti dovute le imposte. Pertanto, in tali ipotesi, è opportuno valutare la possibilità di rimanere nel regime IRPEF.

Discorso simile per i contribuenti rientranti nella “no tax area” (redditi sino a 8.174 € l’anno), che non sono tenuti al pagamento delle imposte.

I soggetti con i redditi più alti hanno invece sicuramente l’interesse all’applicazione della cedolare secca per non superare uno scaglione IRPEF, possibile con il cumulo dei redditi da lavoro e i redditi fondiari.

In definitiva, il calcolo dell’imposta è fondamentale perché potrebbero risultare vantaggiose, rispetto alla cedolare secca, per effetto delle detrazioni e delle deduzioni, anche le aliquote IRPEF al 23% e al 43%. L’importante dunque, prima di qualunque decisione in merito alla scelta del regime di tassazione, valutare bene le situazioni soggettive.



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TAGS: affitti, affitti brevi, cedolare secca

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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