La legge di bilancio 2025 introduce un’agevolazione fiscale per i lavoratori assunti a tempo indeterminato che si trasferiscono nel comune di lavoro, esentando fino a 5.000 euro annui di rimborso affitto.
La legge di bilancio 2025 ha introdotto un’importante novità fiscale per i lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato, prevedendo agevolazioni sui canoni di locazione in caso di trasferimento della residenza nel comune di lavoro.
Questa misura mira a incentivare la mobilità lavorativa e a sostenere economicamente chi deve spostarsi per motivi professionali.
Ma quali sono le condizioni per beneficiare di questa agevolazione? E quali vantaggi fiscali comporta?
Scopriamolo nel dettaglio.
Sommario
Sul sito FiscoOggi, un lettore ha posto un quesito molto interessante, che riflette un’esigenza comune tra i lavoratori che devono cambiare città per motivi professionali:
Dovrò sottoscrivere a breve un contratto di lavoro a tempo indeterminato spostando la residenza nel comune di svolgimento dell’attività; nello stesso comune provvederò a stipulare un contratto di locazione. Leggevo che la legge di bilancio per il 2025 ha previsto delle novità sull’argomento. In cosa consistono precisamente?
Questa domanda mette in evidenza un aspetto cruciale della mobilità lavorativa: i costi legati al trasferimento, e in particolare quelli relativi all’affitto, possono rappresentare un ostacolo per chi deve spostarsi per un nuovo impiego.
Spesso, i lavoratori che accettano un’offerta fuori dalla propria città di residenza si trovano a dover affrontare spese iniziali considerevoli, tra cui il deposito cauzionale, i primi mesi di affitto e il costo del trasloco.
L’agevolazione introdotta dalla legge di bilancio 2025 risponde proprio a questa problematica, offrendo un supporto economico a chi decide di trasferirsi per motivi lavorativi.
Advertisement - PubblicitàLa legge n. 207/2024, ai commi da 386 a 389, introduce una disciplina di favore per i lavoratori assunti a tempo indeterminato tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025. In particolare, per i primi due anni dalla data di assunzione, le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento del canone di locazione non concorreranno alla formazione del reddito ai fini fiscali, fino a un massimo di 5.000 euro annui.
Questo significa che l’importo del rimborso ricevuto dal datore di lavoro per l’affitto non sarà tassato, determinando un vantaggio economico significativo per il lavoratore.
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Advertisement - PubblicitàL’agevolazione fiscale non è automatica, ma è subordinata al rispetto di tre precise condizioni:
Questi criteri sono stati introdotti per garantire che l’agevolazione sia destinata esclusivamente ai lavoratori che effettivamente si spostano per motivi professionali.
Advertisement - PubblicitàQuesta iniziativa del governo rappresenta un sostegno concreto per i lavoratori che devono affrontare spese di locazione a seguito di un trasferimento lavorativo. Tra i principali vantaggi possiamo evidenziare: