Il nuovo Testo Unico dell'Edilizia, la cui bozza completa è prevista entro la metà di luglio, nasce con l'obiettivo di riorganizzare in maniera efficace il corpus normativo fino ad ora presente nel settore delle costruzioni.
Nelle normative precedenti, la ricostruzione di un rudere era considerata in ogni caso una nuova costruzione. Le cose però sono cambiate nel 2013.
Il Ministero ci fa sapere che finalmente il nuovo Testo Unico dell’Edilizia dovrebbe essere pronto per il mese di luglio. La notizia è sopraggiunta grazie alla richiesta della deputata Chiara Braga, Capogruppo PD della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei Deputati.
La concessione edilizia, introdotta nel nostro ordinamento dalla legge n.10 del 1977, andava a sostituire l’istituto della licenza edilizia ad essa precedente. La concessione edilizia era una autorizzazione amministrativa che incideva su tutte le attività comportanti le trasformazioni urbanistica ed edilizia di un determinato territorio comunale.
Come ormai sappiamo, tutte le scadenze dei titoli edilizi le cui date ricadevano in questo periodo di emergenza Covid-19, sono state prorogate. Per quanto riguarda il Permesso di Costruire però, si dà il caso che questa clausola sia da sempre presente tra le regole inerenti al titolo edilizio.
Il Decreto Milleproroghe nasce per la prima volta in Italia nel 2005 come misura eccezionale. Da allora, è stato poi riproposto e approvato ogni anno fino al 2015, per poi scomparire per 3 anni. Fino al 2018, in cui il Decreto è riappare e si approva anche per il 2019.
Il permesso di costruire è un’autorizzazione amministrativa necessaria per effettuare qualsiasi intervento edilizio che comporti modifiche strutturali all'edificio. Il PDC è entrato in funzione sostituendo la precedente “concessione edilizia”.
Nell'articolo 3 del TU (Testo Unico) dell’Edilizia, sono presenti 6 tipi di intervento edilizio, con delle differenze sostanziali per ognuno di essi. Vediamo in cosa consistono e come vengono definite tutte le categorie.
L’ultimo dubbio riguarda la costruzione di un nuovo balcone (prima assente) che si affaccia sul giardino dell’edificio. Questo rientra nell'intervento di restauro conservativo oppure è una ristrutturazione?
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