Il nuovo taglio dei tassi BCE alleggerisce le rate dei mutui a tasso variabile, con previsioni di ulteriori riduzioni nel 2025, anche se non si tornerà ai livelli del 2022.
In una mossa sorprendente ma altamente anticipata, la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato la sua decisione di mantenere i tassi d’interesse invariati.
La Banca centrale europea ha deciso di aumentare i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%.
Un punto percentuale del reddito familiare italiano è consumato dai tassi d'interesse su debiti, mutui e prestiti al consumo. Questa è la scoperta di un'analisi della Fabi.
BCE e Fed si apprestano a fare annunci significativi questa settimana riguardanti l'incremento dei tassi di interesse.
L'imminente aumento dei tassi di interesse sta cambiando drasticamente il panorama dei mutui e del credito al consumo in Italia, con ripercussioni significative per milioni di famiglie.
Esaminiamo la reazione italiana all'aumento dei tassi di interesse annunciato dalla BCE, valutando l'impatto di tale decisione sull'economia nazionale.
In un contesto economico sempre mutevole, l'andamento dei tassi d'interesse gioca un ruolo fondamentale. Da luglio 2022 il costo del denaro è aumentato di 400 punti base, passando da zero a 4%.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente annunciato un incremento dei tassi d'interesse di un quarto di punto percentuale.
Il perdurare del particolare contesto socio-economico e politico che ha generato una rapida ascesa della curva inflattiva ha indotto la Banca Centrale Europea, negli ultimi giorni, a porre in essere una manovra di rialzo dei tassi di interesse.