Il Superbonus 110% continua a presentare dei punti oscuri e non solo per i non addetti ai lavori. Resta ancora una grande incertezza sulle aliquote che interessano i lavori la cui collocazione temporale si pone nel periodo di "transizione".
L’Agenzia delle Entrate ha ribadito che, nonostante le numerose modifiche apportate alla disciplina che regolamenta il funzionamento del maxi-incentivo, il Superbonus resterà al 110% per alcune tipologie di beneficiari, fino al 2025.
Con il Decreto Rilancio del 2020, non solo è nato il Superbonus 110%, ma è diventato inoltre possibile usufruire del maxi-incentivo e di altri bonus casa, mediante le opzioni alternative alla detrazione.
Difronte alla battuta d'arresto che ha avuto negli ultimi mesi il Superbonus, l'Ance ha recentemente avanzato una proposta per tentare di sbloccare la situazione.
Continuano le indiscrezioni sull'operato del governo, ormai prossimo a varare la definitiva legge di bilancio 2023 e tutte le altre manovre collaterali correlati a temi di calda attualità per il Paese.
In tema di Superbonus 110%, come sappiamo, gli errori relativi all’invio dei documenti possono costare cari al beneficiario.
Sono stati diffusi i dati del Cresme circa l'effetto che il Superbonus ha avuto sull'economia italiana, con risultati sorprendenti considerando quanto questa manovra abbia esposto a frodi fiscali e tributarie lo Stato.
Il rinvio per il Superbonus 110% non tocca lo sblocco dei crediti da parte delle banche che potranno utilizzare l'1% per i versamenti effettuati dai clienti, ciò comporta la giustificata preoccupazione per il muro della classificazione Eurostat come debito pubblico.
L'Agenzia delle Entrate comunica l’istituzione dei nuovi Codici Tributo per l'utilizzo in compensazione dei crediti derivanti dal Superbonus 110%.
Si sbloccano i crediti d'imposta ad oggi ostaggio dello Stato e delle banche. Intesa San Paolo, infatti, ha stipulato da poco Maxi accordo riguardante le agevolazioni fiscali derivanti dalle ristrutturazioni edilizie agevolate.