La Manovra 2025 riformula i bonus edilizi, prorogandoli e modificandoli per favorire la sostenibilità, limitando alcuni incentivi e introducendo novità come il bonus elettrodomestici.
I nuovi codici tributo “7774”, “7775” e “7776” regolano la gestione in compensazione dei crediti edilizi relativi a Superbonus, Sismabonus e Bonus barriere architettoniche, tramite modello F24.
Il Sismabonus verrà prorogato fino al 2027 introducendo detrazioni decrescenti e criteri personalizzati per reddito e famiglie, incentivando la sicurezza antisismica nelle abitazioni e nell'acquisto di immobili antisismici.
Il bonus mobili è stato prorogato fino al 2025, mantenendo la detrazione del 50% su un massimo di 5.000 euro. Dal 2025, nuove regole basate sul quoziente familiare influenzeranno il massimale delle detrazioni fiscali.
La remissione in bonis permette di sanare omissioni formali legate al Sismabonus, consentendo di recuperare il beneficio fiscale a patto che non siano in corso accertamenti e che i documenti mancanti siano presentati entro i termini previsti.
Il Decreto Mef 2024 concede un contributo del 70% per interventi di efficienza energetica e ristrutturazioni agevolate per chi ha un reddito inferiore a 15.000 euro, con scadenza entro ottobre 2024.
Il Sismabonus è l'incentivo fiscale riconosciuto al contribuente che sostiene delle spese destinate alla ristrutturazione edilizia o manutenzione straordinaria della propria abitazione.
La scadenza del 4 aprile per la cessione dei crediti fiscali rappresenta un bivio per molti beneficiari dei bonus edilizi.
I bonus edilizi del 2024 saranno ancora utilizzabili ma con alcune riduzioni. Il Superbonus scenderà al 70% per condomìni e immobili unifamiliari. L'Ecobonus varierà tra il 50% e il 75%, mentre il Sismabonus oscillerà tra il 70% e l'85%.
Con il Sismabonus è possibile conseguire interventi su immobili abitativi oppure anche strumentali, a patto però che si trovino in determinate Zone sismiche ammesse. Vediamo quali.