L'Associazione Bancaria Italiana (ABI) suggerisce cinque strategie vitali per navigare attraverso le sfide dei mutui costosi e le rate in aumento.
Esploriamo le tendenze attuali dei mutui a tasso variabile e tasso fisso in Italia, le strategie bancarie e le implicazioni per l'economia nazionale.
In un contesto economico sempre mutevole, l'andamento dei tassi d'interesse gioca un ruolo fondamentale. Da luglio 2022 il costo del denaro è aumentato di 400 punti base, passando da zero a 4%.
Nel dinamico mondo dell'immobiliare, le previsioni indicano un calo significativo del 10,7% nel mercato delle compravendite immobiliari nel 2023, rispetto all'anno precedente.
Le rate dei nuovi mutui a tasso fisso sono destinate a raddoppiare nel corso dell'anno, mentre i mutui a tasso variabile vedranno un aumento del 55-65%.
Secondo le ultime statistiche di Banca d'Italia, nel mese di Aprile, i tassi di interesse sui prestiti per l'acquisto di case, comprese le spese accessorie, sono aumentati al 4,52% rispetto al 4,36% di marzo.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di rialzare il tasso di interesse sul costo del denaro al 3,75%, portando ad una preoccupante crescita delle spese per coloro che hanno sottoscritto un contratto di mutuo a tasso variabile o che stanno per stipulare un mutuo a tasso fisso.
L'incremento dei tassi applicati ai mutui ha già prodotto conseguenze sul numero di erogazioni e sulle domande di finanziamenti, le quali manifestano una diminuzione delle richieste.
Il sogno di possedere una casa propria è uno degli obiettivi più comuni per molte famiglie italiane. Tuttavia, negli ultimi anni, la situazione economica del paese ha reso sempre più difficile raggiungere questo traguardo.
L'aumento dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea (BCE) di 50 punti base è molto probabile, secondo la dichiarazione del presidente della BCE, Christine Lagarde.