Il settore dell’edilizia è stato, ed è, da sempre il palo portante dell’economia italiana. Ovviamente chi di dovere sta già ragionando sul da farsi. La filiera di edilizia e arredamento chiede l’attuazione del Piano Bridge.
Arrivata la proroga anche per le scadenze del DURC Online. Lo ha confermato la CNCE (Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili) con la Comunicazione n.700 del 23 marzo 2020.
All'importo stanziato con il Decreto Cura Italia, che ammontava a 350 miliardi, si aggiunge adesso il nuovo Decreto Liquidità, che sblocca altri 400 miliardi a sostegno delle imprese.
Sono numerose le novità riguardanti il versamento dei contributi INPS per le imprese e i datori di lavoro. L’emergenza Coronavirus ha portato l’Istituto a rivedere più volte il modo di agire sul versamento dei contributi.
Sono numerosi i cantieri che hanno dovuto bloccare i lavori, ma ce ne sono tantissimi altri che ancora sono attivi. Ovviamente, gli operai che continuano ogni giorno a recarsi a lavoro, devono adottare tutte le misure di sicurezza necessarie per essere protetti, per quanto possibile, dal contagio da Covid-19. Vediamo quali sono.
I vari decreti-emergenza istituiti per fronteggiare la lotta contro il Coronavirus hanno provveduto a regolamentare le misure d’urgenza per i datori di lavoro e i dipendenti che sono costretti a non lavorare in questo periodo.
Il virus dell’anno ha infettato in maniera disastrosa il mercato immobiliare. Il settore già era in crisi da tempo, ma adesso che tutto è bloccato e sospeso, sembra quasi che stia ricevendo il colpo finale.
Con l’ultimo DPCM del 22 marzo 2020 costituito per l’emergenza Coronavirus, abbiamo assistito all'ordine di chiusura per quanto riguarda tutti i settori e servizi non essenziali. Tutto ciò ovviamente, tocca da vicino anche il mondo delle costruzioni.
Il Decreto Cura Italia ha introdotto delle misure al fine di sostenere molte fasce di lavoratori che, a causa dell’emergenza Coronavirus, stanno soffrendo la crisi di guadagno.
Il Presidente di Inarcassa Comodo: "Inaccettabile la discriminazione a svantaggio dei liberi professionisti iscritti alle casse di previdenza private"