Il Terzo condono edilizio fa parte di un gruppo composto da tre provvedimenti inseriti nel nostro ordinamento, di cui quello in questione è l'ultimo. I primi due sono del 1985 e del 1994 e il terzo è del 2003.
Matteo Salvini, vicepremier e Ministro delle Infrastrutture, ha proposto una soluzione audace e controversa a un problema annoso in Italia: le migliaia di piccoli abusi edilizi e urbanistici.
Nel panorama politico italiano, la questione della "pace fiscale" proposta da Matteo Salvini ha acceso un dibattito feroce.
Il condono edilizio è un meccanismo che permette di regolarizzare opere realizzate in violazione delle norme urbanistiche, eludendo così eventuali sanzioni.
Attraverso la sentenza n. 252 del 2022, La Corte costituzionale ha ufficialmente dichiarato come illegittima la legge n.19/2021 della Regione Siciliana, che apportava modifiche ad un precedente disegno di legge.
Con l'approvazione del D.D.L. Bilancio 2023 e del Documento Programmatico di Bilancio (c.d. Manovra finanziaria 2023), sono in arrivo delle novità su temi scottanti come quelli delle cartelle esattoriali e della pace fiscale.
Novità all'orizzonte in tema di fisco e tasse, o più precisamente, di cartelle esattoriali con le quali molti cittadini italiani, ormai allo stremo, devono fare i conti.
In una recente sentenza del Consiglio di Stato, si torna a parlare del cosiddetto terzo condono edilizio, ovvero del decreto-legge n. 269/2003 convertito dalla legge n. 326/2003.
Quando si parla di condono edilizio è possibile confondersi tra le diverse disposizioni e regole da rispettare, anche perché spesso quelle regionali sono differenti da quelle nazionali.
In una recente sentenza di ricorso affrontata dal Consiglio di Stato, si stabilisce come sia l’ordine di demolizione che quello di acquisizione di un abuso edilizio da parte del Comune siano ordinanze che non debbano essere spiegate.