La richiesta del Consiglio degli Architetti nazionale sul bisogno di rivoluzionare il Codice degli Appalti non è nuova. Anche prima che tutto il mondo fosse travolto dall’epidemia Covid-19
La Presidente Carpinello sull’audizione al MIT: “Ringraziamo il Governo e la Commissione per questo importante incontro, lavorando insieme il testo può migliorare” Roma, 06 dicembre 2019.
Pubblicata la bozza riguardante il nuovo Codice degli Appalti 2020. Si tratta di uno dei provvedimenti previsti dal Decreto Legge n. 32 del 18 aprile 2019, e convertito poi nella Legge n. 55 del 14 giugno 2019, comunemente conosciuto come “Decreto Sblocca Cantieri”.
Operai edili in piazza il 15 novembre in 100 città italiane, come simbolo di protesta contro chi, questo settore, col tempo l’ha lasciato sprofondare. Oggi ci sono nuove richieste, una nuova voglia di ripartire e il grido di migliaia di lavoratori che chiedono di essere ascoltati.
I CAM (Criteri Ambientali Minimi) sono stati introdotti per la prima volta con la Legge n.221 del 28 dicembre 2015 e rappresentano i requisiti minimi che un progetto edilizio deve rispettare lungo tutto il ciclo di vita della struttura, al fine di mantenere un impatto ambientale “sopportabile” per il benessere del pianeta.
Dal 1 gennaio 2019, è diventato obbligatorio l’utilizzo della nuova metodologia di progettazione edilizia BIM (Building Information Modeling), in italiano “Modellizzazione delle Informazioni di Costruzione”.
Nell'ordinamento italiano, i contratti pubblici concernenti i lavori, servizi e forniture sono sempre stati regolati, in via principale, dal decreto legislativo n. 163 del 2006 e dal d.P.R. n.207 del 2010, nonché, per il resto, da un insieme di atti normativi sia primari sia secondari.
Il DEF 2019 ha visto la luce dopo settimane di discussioni all'interno della maggioranza che sostiene il Governo. Vediamo nel dettaglio cosa contiene.
Sarebbero sufficienti questi dati per far comprendere quanto il sistema degli appalti pubblici sia strategico per l’intera economia del nostro Paese, coinvolgendo non soltanto la Pubblica amministrazione con le sue numerose stazioni appaltanti, ma anche le imprese con tutto il loro indotto e, dunque, centinaia di migliaia di lavoratori.