La sentenza TAR Campania n. 5541/2024 conferma la demolizione di opere abusive prive di titolo e incompatibili con vincoli paesaggistici, escludendo l’applicazione della sanatoria semplificata introdotta dal Decreto Salva Casa.
Il Consiglio di Stato respinge la sanatoria per un sottotetto innalzato, chiarendo che il "Salva casa" non si applica retroattivamente e rafforzando l'importanza delle norme urbanistiche locali.
La sentenza del Consiglio di Stato sottolinea l'importanza delle autorizzazioni per cambi di destinazione d'uso, ribadendo che interventi edilizi senza permessi possono portare alla demolizione per garantire l'ordinato sviluppo del territorio.
Una sentenza del TAR Campania conferma la demolizione di opere abusive, evidenziando l'importanza della conformità edilizia e l'obbligo per il possessore di dimostrare la legittimità delle costruzioni.
La sentenza del TAR Sicilia conferma il rigetto del condono edilizio per un immobile abusivo, sottolineando l’importanza dell’onere della prova e il vincolo di inedificabilità assoluta nelle aree costiere.
La sentenza del Tar Liguria ribadisce l'importanza di rispettare le distanze legali tra edifici, escludendo la possibilità di deroghe tramite accordi privati, evidenziando la necessità di strumenti adeguati per la gestione dei titoli abilitativi.
La sentenza della Corte di Cassazione n. 25935 del 2022 chiarisce che la violazione delle distanze tra costruzioni comporta un danno presunto, che può essere liquidato in via equitativa basandosi sul valore reddituale dell'immobile.
Con il termine abuso edilizio si identificano tutte le azioni atte alla concretizzazione di un'opera di costruzione o ristrutturazione che avviene senza essere corredata dalle relative autorizzazioni previste dalla Legge.
La legislazione italiana sull'edilizia pone un delicato equilibrio tra la sanatoria di specifici abusi edilizi e la salvaguardia del patrimonio culturale, imponendo limiti rigorosi soprattutto in aree vincolate.
Si costituisce un abuso edilizio ogni qualvolta si realizzino delle nuove costruzioni, o delle opere di ristrutturazione, senza rispettare i criteri costruttivi obbligatori imposti dalle norme tecniche per l’edilizia.