Ormai è cosa risaputa, l’utilizzo dell’amianto è una pratica vietata per legge. Questo materiale infatti rilascia nell’aria delle fibre che, se inalate dall’uomo, possono portare alla nascita di malattie e tumori. In Italia, ogni anno 6.000 persone circa muoiono a causa della tossicità dell’amianto, che risulta essere presente ancora in 96 mila siti.

È grave, ed è per questo che oltre 50 Paesi in tutto il mondo hanno categoricamente vietato l’utilizzo di questo materiale dannoso. In Italia il divieto è stato prorogato con la legge n.257/1992. Quindi va bene, l’amianto non si potrà più produrre né utilizzare. Ma che cosa accade negli edifici e nelle zone in cui questo materiale già era presente? Si dovrà procedere alla rimozione e allo smaltimento.

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Amianto in un mio fabbricato: che cosa devo fare?

In Italia, nonostante l’amianto (o asbesto) non si possa più utilizzare, la legge prevede l’obbligo di smaltimento solo in alcuni casi. Ovvero quando questo rappresenta un vero e proprio pericolo per le persone e l’ambiente. Ci teniamo a chiarire che questo materiale così potente e dannoso, rappresenta e rappresenterà sempre un pericolo, quindi è necessario tenere sempre gli occhi aperti. Le fibre dell’amianto infatti sono così sottili che spesso l’occhio nudo non le nota neanche, per cui è meglio stare sempre attenti a non inalarle.

Secondo la legge che ne ha vietato l’utilizzo in Italia nel 1992, i proprietari degli immobili che hanno parti fatte in amianto, dovranno occuparsi della sua manutenzione. Ovvero:

  • Nel caso in cui l’amianto dovesse essere in buone condizioni, e quindi compatto, il cittadino non avrà l’obbligo di informare nessuno della sua presenza. Sarà necessario però che venga fatta comunque un’ispezione per essere sicuri che il materiale non rappresenti un pericolo;
  • Se invece l’asbesto si presenta alla vista malridotto, friabile e sgretolante, lì bisogna fare assolutamente attenzione. È proprio quando il materiale si trova in queste condizioni infatti che le sue fibre tendono a staccarsi e circolare nell’aria. Il cittadino, in questo caso, dovrà allontanarsi dalla zona di pericolo e comunicare all’ASL la presenza dell’amianto.
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Come si procede allo smaltimento

Abbiamo già specificato e chiarito quanto possa essere dannosa una situazione del genere per chi non è un professionista specializzato, per cui non provate mai a procedere allo smaltimento dell’amianto per conto vostro. Rivolgetevi sempre a professionisti e ditte, che sapranno effettuare ogni passaggio con estrema cautela e sicurezza.

La ditta specializzata o i professionisti al quale vi rivolgerete, provvederanno a compiere i seguenti passaggi:

  • Ispezione del luogo in cui si trova l’amianto;
  • Trascrizione di ogni dettaglio della situazione in un apposito documento e invio dello stesso all’ASL.

Dopodiché, l’ASL avrà 30 giorni per valutare tutta la situazione, e nel caso in cui desse l’autorizzazione alla rimozione dell’amianto, i professionisti continueranno così:

  • Rivestimento dell’amianto con prodotti ricoprenti;
  • Bonifica delle superfici in cui l’amianto poggiava e della zona circostante;
  • Rimozione dell’amianto;
  • Smaltimento del materiale in discarica.
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I costi dello smaltimento

L’operazione di smaltimento dell’amianto in realtà non ha un costo preciso che possa riguardare tutti i casi. Dipenderà sicuramente dalla quantità di amianto da rimuovere, dalla pericolosità dello stesso e da quale tipo di lavoro si troveranno a svolgere gli specialisti. Se vogliamo dare qualche cifra a grandi linee, solitamente le spese di rimozione si aggirano attorno ai 20€ al mq, con possibilità di riduzione del prezzo se il quantitativo di amianto dovesse essere ingente.

Le spese fisse che il proprietario del fabbricato dovrà pagare invece, saranno i costi della documentazione da inviare all’ASL e quelli per il trasporto dell’amianto. Per quanto riguarda tutto il lavoro restante, si potranno avere delle cifre esatte solo dopo il sopralluogo dei professionisti.

È possibile comunque usufruire del Bonus Amianto 2019 per ottenere degli importanti sgravi fiscali per la rimozione dell’amianto.