Durante la folle corsa alle poltrone che abbiamo visto condurre dai nostri politici in questi ultimi mesi, esiste forse uno spiraglio di luce che prova a restituire dignità ad un territorio finora dimenticato.
Stiamo parlando dei territori del Centro Italia, colpiti dal sisma negli anni 2016-2017. La novità riguarda delle sostanziali modifiche al famoso articolo 25, le cui disposizioni sono state cancellate e finalmente, riscritte daccapo.
Advertisement - PubblicitàA sostituire l’articolo 25, ci pensa il nuovo decreto legge n.123 del 24 ottobre 2019, in vigore dal 25 ottobre, che istituisce nuove “disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici”.
Il nuovo testo è stato fortemente voluto da Giuseppe Ferrandino (PD). Presentato in Parlamento dagli esponenti PD Raffaele Topo, Vincenzo De Luca e Paolo Siani, e supportato con determinazione dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dalla deputata Alessia Morani.
A quanto pare, non sono stati necessari grandi sforzi per modificare l’articolo 25 del famoso Decreto Genova, pubblicato in Gazzetta il 19 novembre 2018. Questo infatti non sembrava per niente adatto a risolvere i ritardi della ricostruzione post-sisma, né a sostenere i disagi che i territori colpiti hanno vissuto e vivono tuttora. Il nuovo emendamento infatti spiega la necessità di nuove disposizioni di legge, e condanna invece quelle del Decreto Genova, ritenuto scandalosamente lacunoso e inutile. Infatti, in mancanza di una legge vera e propria, è come se il Centro Italia fosse stato colpito più e più volte senza ritegno anche dallo Stato italiano, lasciando che il problema si ingrandisse sempre più.
Advertisement - PubblicitàIl nuovo decreto n.123 del 24 ottobre 2019 quindi, impone nuove regole che modificano e riempiono i vuoti lasciati dalla scorsa legge. In particolare, si rivedono le disposizioni per l’argomento del condono, che da adesso sarà affrontato come Regolamento Urbanistico. Sarà limitato esclusivamente ai territori colpiti dal sisma. Si istituisce inoltre un nuovo “Ufficio Speciale e Piano di Ricostruzione”. Questo va ad interessare e tutelare direttamente le imprese che hanno dovuto sospendere o cessare l’attività a causa del terremoto.
Infine appunto, si affrontano con mano e con risposte concrete i ritardi che vedono la ricostruzione post-sisma ancora in alto mare. E si richiedono nuove disposizioni urgenti per accelerare i lavori. I temi che questa nuova legge impone di rispettare si racchiudono quindi in tre grandi categorie:
Ciò che vogliamo è che tutto questo serva davvero a cambiare le cose per le regioni del Centro Italia, che soffrono un abbandono vergognoso e indegno da anni ormai. Per ora possiamo solo sperare che le nuove disposizioni di legge vadano nella giusta direzione, nel mentre attenderemo nuovi aggiornamenti.
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