L’INPS ha recentemente pubblicato un comunicato in cui viene svelato che l’importo medio mensile delle pensioni di vecchiaia in Italia è pari a 1.359,53 euro. Questo valore risulta più elevato nel settentrione del paese, dove raggiunge i 1.456,71 euro.
Analizzando la distribuzione per età dei pensionati, si evince che l’età media è di 74,1 anni, con una differenza di 4,7 anni tra i generi: gli uomini si pensionano a 71,5 anni, mentre le donne a 76,2 anni.
Guardando invece alla distribuzione per classi di importo mensile, si nota una forte concentrazione nelle classi basse, con il 55,8% delle pensioni che ha un importo inferiore a 750,00 euro. In particolare, su un totale di 9.883.267 pensioni con un importo inferiore a 750,00 euro, il 43,1% (pari a 4.272.173 pensioni) beneficia di prestazioni legate a bassi redditi, come integrazioni al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile.
In Italia, al primo gennaio 2023, sono presenti 17.718.685 pensioni attive, di cui il 77,2% di natura previdenziale e il 22,8% di natura assistenziale. L’importo complessivo annuo delle pensioni ammonta a 231,0 miliardi di euro, suddiviso in 206,6 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 24,4 miliardi da quelle assistenziali.
Quasi la metà (47,9%) delle pensioni attive è a carico delle gestioni dei dipendenti privati. In particolare, il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti risulta essere quello di maggior rilievo, poiché gestisce il 45,2% del totale delle pensioni erogate e il 58,1% degli importi in pagamento.
Le gestioni dei lavoratori autonomi, invece, erogano il 28,3% delle pensioni, per un importo in pagamento pari al 24,6% del totale, mentre le gestioni assistenziali erogano il 22,8% delle prestazioni, con un importo in pagamento pari al 10,6% del totale.
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