Il presidente statunitense Trump fa ancora parlare di sé. Questa volta, il caso che ha alzato il polverone riguarda ancora la costruzione del muro che dividerà gli Stati Uniti dal Messico.
Il presidente statunitense Trump fa ancora parlare di sé. Questa volta, il caso che ha alzato il polverone riguarda ancora la costruzione del muro che dividerà gli Stati Uniti dal Messico. L’obbiettivo del presidente è di vietare gli accessi non consentiti ai messicani in cerca di fortuna. La costruzione del grande muro sta diventando un progetto sempre più realistico.
Nei giorni scorsi, è arrivata la notizia di un nuovo escamotage ideato da Trump, al fine di dare il via ai lavori prima possibile. È attualmente in corso il piano destinato a spostare ben 3,6 miliardi di dollari, che erano finalizzati ad uso militare, per rafforzamenti e nuove costruzioni del muro di confine.
Advertisement - PubblicitàMark Esper, segretario della Difesa degli Stati Uniti, ha comunicato qualche giorno fa alla presidente della Camera Nancy Pelosi, la decisione del presidente. Si è discusso sulle nuove destinazioni che avrebbero interessato quei fondi, ed è nata così la decisione di dividere l’importo tra progetti militari, territoriali e internazionali. Il segretario ha poi approvato la realizzazione di ben 11 progetti riguardanti la costruzione del muro. Di conseguenza, il Quartier Generale Statunitense ha comunicato il conseguente ritardo dei 127 progetti a scopo militare.
Non è ancora chiaro quali siano i piani militari che subiranno i prolungamenti, e la certificazione non avverrà finché tutti i membri del Congresso non saranno informati delle nuove decisioni.
Il Dipartimento della Difesa prova a contenere le disapprovazioni delle Ambasciate interessate affermando che questi progetti non saranno cancellati, ma soltanto rimandati. C’è la possibilità però che la decisione di Trump e Esper porti i progetti militari ad un prolungamento talmente lungo da provocarne infine il respingimento.
Advertisement - PubblicitàNancy Pelosi non nasconde la sua contrarietà alle nuove decisioni, e afferma che contesterà in tribunale le nuove mosse amministrative. Dichiara inoltre che il Dipartimento della Difesa stia ideando dei progetti irresponsabili nei confronti degli Stati Uniti. Afferma infine che dirottando i fondi che erano destinati all’uso militare, non si fa altro che disonorare la Costituzione e rendere l’America meno sicura.
Con lo stanziamento dei nuovi fondi, la costruzione del muro dovrebbe ormai iniziare tra tre mesi sui terreni di proprietà del Dipartimento. Per quanto riguarda invece i lavori sulle proprietà provate, si dovrà attendere ancora. Il tenente Andrew Poppas, direttore del Joint Chiefs of Staff, dichiara che i 5.000 militari che ora prestano servizio sul confine tra USA e Messico potrebbero abbandonare la zona una volta che la costruzione del muro sarà completata.
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