La riduzione dei tassi BCE ha avuto effetti contrastanti sui mutui, spingendo molti verso i tassi fissi e incrementando le richieste di surroga e di mutui verdi.
La recente riduzione dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE) ha generato aspettative di cambiamenti significativi nel mercato dei mutui. Tuttavia, gli effetti osservati sono stati limitati e contrastanti.
Mentre i tassi variabili sono rimasti pressoché invariati, quelli fissi hanno iniziato a salire leggermente. Questo scenario ha spinto molti mutuatari a rivedere le proprie opzioni di finanziamento, con un aumento considerevole delle richieste di surroga.
Ma quali sono le implicazioni di questi cambiamenti per i mutuatari e il mercato dei mutui in generale?
Sommario
Nonostante la riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE, i tassi variabili per i mutui non hanno mostrato una diminuzione significativa, mantenendosi intorno al 5%. Invece, i tassi fissi hanno registrato un leggero aumento, spingendo molti mutuatari a preferire i mutui a tasso fisso, alla ricerca di maggiore stabilità nei pagamenti.
Secondo MutuiOnline.it, quasi il 98,9% delle nuove richieste di mutuo sono orientate verso il tasso fisso. Contestualmente, la situazione attuale ha visto un aumento delle richieste di surroga, che rappresentano il 33,6% delle domande totali, con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente e del 52% rispetto al 2022.
Questa tendenza è guidata dalla volontà dei mutuatari di passare da un tasso variabile a uno fisso per ottenere condizioni più favorevoli e prevedibili. Le politiche restrittive della BCE hanno avuto un impatto significativo su questo fenomeno, aumentando l’interesse per la rinegoziazione dei contratti.
Advertisement - PubblicitàLe restrizioni monetarie introdotte dalla BCE per contrastare l’inflazione hanno influenzato notevolmente le erogazioni dei mutui, che sono aumentate del 26% rispetto al 2023. Nonostante la riduzione dei tassi di interesse, il miglior tasso variabile è diminuito solo leggermente al 4,53%, mentre il tasso fisso medio è salito al 3,26%.
Questo scenario ha spinto molti mutuatari a scegliere la surroga per passare dal tasso variabile al fisso, in cerca di maggiore stabilità. L’analisi di MutuiOnline.it ha rilevato che la durata media dei mutui richiesti nel 2024 è rimasta costante intorno ai 24 anni, mentre l’importo medio richiesto ha raggiunto un nuovo massimo decennale di 140.924 euro.
Questo riflette una crescente fiducia dei consumatori nel mercato immobiliare e nelle prospettive economiche future. Anche il Loan-to-Value (Ltv) medio è aumentato dal 66% al 68%, sostenuto dalla riduzione dei tassi fissi.
Un fenomeno interessante è la crescita dei “mutui verdi”, destinati a immobili ad alta efficienza energetica, che offrono tassi più competitivi rispetto ai mutui standard. Le richieste di mutui verdi sono aumentate dal 3,5% del mix nel 2023 a oltre il 15% nel primo semestre del 2024.
Questo è sostenuto dalla direttiva Energy Performance of Buildings del Parlamento Europeo, che mira a ridurre le emissioni degli edifici. I mutui verdi non solo promuovono la sostenibilità ambientale, ma offrono anche vantaggi economici tangibili ai mutuatari.
Advertisement - PubblicitàLa riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE ha avuto effetti limitati sui tassi variabili dei mutui, mentre i tassi fissi hanno iniziato a salire leggermente. Questo ha portato a un aumento significativo delle richieste di surroga e alla crescita dei mutui verdi.
La situazione attuale del mercato dei mutui riflette una maggiore fiducia dei consumatori nel mercato immobiliare e nelle prospettive economiche future.
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