Il rinvio per il Superbonus 110% non tocca lo sblocco dei crediti da parte delle banche che potranno utilizzare l’1% per i versamenti effettuati dai clienti, ciò comporta la giustificata preoccupazione per il muro della classificazione Eurostat come debito pubblico.
La valutazione definitiva è stata rinviata. L’ultima parola per le richieste dei Senatori spetta al Ministero dell’Economia. Il rinvio per il superbonus 110% non tocca lo sblocco dei crediti da parte delle banche che potranno utilizzare l’1% per i versamenti effettuati dai clienti, ciò comporta la giustificata preoccupazione per il muro della classificazione Eurostat come debito pubblico.
Al momento, il Senato sta esaminando la legge per convertire il decreto Aiuti Quoter. Non manca la pressione dei Parlamentari che stanno lavorando assiduamente per giungere a una soluzione.
Il Governo aveva allentato la pressione sulla proroga al 31 dicembre per la presentazione delle Cilas, grazie anche agli emendamenti indetti dal partito della Premier Giorgia Meloni. Tuttavia, era solo un’idea che non vedrà mai luce.
Approfondisci qui “Superbonus: il governo chiude alle proroghe, lavoriamo solo per sbloccare i crediti“;
In questo articolo approfondiremo il mini rinvio del Superbonus, le regole Eurostat per lo sblocco dei crediti e le ultime notizie del Ministero dell’Economia.
Advertisement - PubblicitàLe richieste dei Senatori dovranno aspettare l’inizio della nuova settimana, quando il Ministero dell’Economia darà l’ultima parola. La decisione sarà numeri alla mano, perché riguarderà i costi che il rinvio e la cessione dei crediti porteranno.
Attualmente non è ancora stato preso in considerazione il rinvio degli emendamenti per le delibere condominiali. Gli stessi emendamenti hanno confermato le cifre del costo per il triennio 2025/2026/2027. Il costo sarà di 66 milioni e quindi complessivamente sarà meno di 200 milioni.
Se il mini rinvio dovesse comprendere le delibere condominiali, il costo sarà di circa 300 milioni di euro.
Secondo i dati Enea, solo l’anno scorso sono stati versati 1,6 miliardi di contributi per supportare circa 2600 dichiarazioni al mese.
Il risultato di questi investimenti ha portato alcune decisioni importanti da parte del Governo: per rientrare nei costi e concedere il superbonus 110% anche nel 2023, bisognerebbe coprire almeno il 20% degli 1,6 miliardi investiti e quindi riuscire a coprire almeno 300 milioni.
In virtù di questa osservazione, le domande presentate a dicembre saranno agevolate solo al 90% e non al 110% e la prossima proroga non includerà alcuna delibera.
Leggi anche “Superbonus 90%: La guida per il 2023, cosa cambierà e per chi“;
Advertisement - PubblicitàLo sblocco dei crediti ha avuto molte difficoltà per le rigide regole dell’Eurostat. Come dichiarato anche dall’Istat: la cessione dei crediti al sistema bancario comporterebbe una contabilizzazione delle agevolazioni fiscali nello stesso anno in cui avvengono tali interventi e ciò determinerebbe la crescita del debito pubblico.
Per risolvere la situazione, i Parlamentari hanno suggerito due diverse opzioni:
Prendendo alla lettera queste due regole, si può arrivare a una soluzione valida per contrastare il debito pubblico. Le imprese verranno aiutate e supportate, come promesso dal Governo.
A questo proposito, Maurizio Leo, il viceministro all’Economia ha fatto un pubblico appello agli intermediari finanziari per esortarlo a facilitare le procedure del sistema bancario a favore delle imprese, visti tutti i benefici e i vantaggi che ne traggono ogni anno grazie a queste ultime.
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