Il ministero dell’Economia sta lavorando su diverse proposte, con l’obiettivo di fornire una soluzione concreta per i cosiddetti “esodati del superbonus”.
L’Italia si trova attualmente in una situazione cruciale per quanto riguarda la gestione dei crediti fiscali legati alle ristrutturazioni. Nonostante il recente decreto cessioni (Dl n. 11/2023), diverse questioni rimangono aperte, e numerosi cittadini si ritrovano a non essere in grado di incassare completamente i loro crediti.
In risposta a questa situazione, i tecnici del Ministero dell’Economia stanno studiando una possibile moratoria per i cosiddetti “esodati del Superbonus”.
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Sommario
È diventato evidente che è necessario un nuovo intervento per la correzione delle norme che regolano le agevolazioni per le ristrutturazioni. Questo dibattito sta avvenendo negli uffici del MEF, con un dossier aperto da mesi, illustrando la volontà di trovare soluzioni per i cittadini, professionisti e imprese spiazzati dalle recenti regolamentazioni.
Tuttavia, non sono ancora chiari i dettagli specifici di questi possibili correttivi, né la forma che prenderanno. Nonostante questo, è indubbio che è in atto un processo attivo di valutazione per risolvere la situazione delicata dei crediti fiscali.
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Advertisement - PubblicitàLa moratoria, in teoria, rappresenterebbe un blocco delle azioni civili e dei pignoramenti per coloro che non sono riusciti a incassare completamente i loro crediti. L’obiettivo principale sarebbe quello di definire una misura senza alterare i principi di funzionamento del mercato.
Si tratta di una misura che prevede il blocco delle azioni civili e dei pignoramenti per i soggetti che non sono riusciti a incassare completamente i loro crediti. Questa iniziativa, se correttamente implementata, potrebbe rappresentare un autentico salvagente per numerosi contribuenti.
Oltre alla possibile moratoria, esistono diverse altre questioni che sono state sollevate nel corso di recenti incontri. Tra queste, ad esempio, vi è la richiesta di cancellazione delle segnalazioni alla centrale rischi per coloro che non riescono a onorare i loro obblighi a causa della mancata liquidazione dei crediti fiscali.
Inoltre, sono state proposte diverse misure interpretative, come la necessità di specificare che per uno stesso cantiere è necessario pagare solo una volta la sanzione. Una questione addizionale riguarda le società private partecipate dalle Regioni, per le quali dovrebbe essere chiarito che non rientrano nel divieto di acquisto attivato dal decreto 11/2023.
Advertisement - PubblicitàNonostante le numerose incertezze, è chiaro che il Governo è impegnato a trovare una soluzione che rispetti i vincoli di finanza pubblica e mantenga una linea di continuità con le decisioni prese tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. Con un nuovo incontro programmato per il 24 luglio, si prevede che saranno fatte ulteriori valutazioni e si cercheranno ulteriori soluzioni. Nel frattempo, continuano le trattative con Poste per riaprire il canale per l’acquisto dei crediti fiscali.
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Il futuro dei crediti fiscali e delle ristrutturazioni in Italia è ancora in fase di definizione, ma è evidente l’importanza di questi temi per l’economia italiana e per la vita quotidiana dei cittadini. Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi.
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