Per affrontare le criticità emerse con l’attuale gestione del Superbonus, l’ANCE ha avanzato due proposte concrete, entrambe mirate a garantire un’esecuzione più efficace e ordinata dei lavori edilizi.
Il 16 gennaio si è svolta un’importante audizione dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) in videoconferenza presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati.
Il fulcro dell’audizione riguardava il decreto-legge n. 212/2023, che introduce modifiche significative alle agevolazioni fiscali previste dal decreto-legge 34/2020, meglio conosciuto come il decreto del “Superbonus”.
Sommario
La Presidente dell’ANCE, Federica Brancaccio, ha messo in luce varie criticità del decreto, sottolineando come questo non risolva i problemi delle famiglie e delle imprese coinvolti nei lavori di ristrutturazione edilizia. Il decreto prevede solo una sanatoria che consente ai contribuenti di mantenere gli incentivi fruiti fino al 31 dicembre 2023, anche se i lavori non vengono conclusi.
Questa misura, secondo l’ANCE, potrebbe portare all’abbandono dei cantieri e all’aumento di contenziosi, senza contare il rischio di comportamenti scorretti volti a ottenere indebitamente i benefici fiscali.
Le stime dell’ENEA-MASE indicano circa 10 miliardi di euro di lavori da terminare nei condomini, con un numero approssimativo di 40.000 cantieri condominiali incompiuti, coinvolgendo circa 350.000 famiglie e un valore dei contratti pari a 28 miliardi di euro.
Advertisement - PubblicitàPer affrontare le criticità emerse con l’attuale gestione del Superbonus, l’ANCE ha avanzato due proposte concrete, entrambe mirate a garantire un’esecuzione più efficace e ordinata dei lavori edilizi:
Le proposte dell’ANCE sono volte a garantire una conclusione efficace e ordinata dei lavori di ristrutturazione, preservando al contempo gli obiettivi di efficienza energetica e sicurezza sismica degli edifici coinvolti, nonché a salvaguardare gli interessi delle famiglie e delle imprese edili italiane.
La Presidente Brancaccio ha anche toccato il tema del “Bonus barriere architettoniche”, suggerendo l’opportunità di intervenire sui requisiti di accesso e di introdurre maggiori controlli per prevenire l’uso improprio dell’agevolazione.
Advertisement - PubblicitàL’audizione ha messo in luce la necessità di una revisione più attenta del decreto, per garantire una conclusione ordinata dei lavori e salvaguardare gli obiettivi energetici e sismici degli edifici coinvolti. Le proposte dell’ANCE puntano a una soluzione più equa ed efficace, che potrebbe beneficiare migliaia di famiglie e imprese, riducendo il rischio di contenziosi e di abbandono dei cantieri. La situazione rimane complessa, e sarà interessante vedere come il governo e le autorità competenti risponderanno a queste critiche e suggerimenti.
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