“Avevamo illustrato al ministro Giorgetti una situazione esplosiva, che annunciamo ormai da un anno a questa parte. La mancata proroga del superbonus genererà un disastro socioeconomico. Parliamo di famiglie coinvolte per oltre 1milione, e 200mila famiglie che hanno usufruito del superbonus, oltre poi a 1milione e mezzo di famiglie, tra diretti e indiretti attesi ai lavori”.
Così è intervenuto Domenico Passarella, Vicepresidente della Federazione Nazionale delle Progettazioni, Costruzioni e Infrastrutture del CNL, durante la trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus in merito alla questione superbonus.
“Avevamo mandato un po’ di tempo fa una lettera al presidente Meloni nella quale illustravamo il disastro socioeconomico che genererà la mancata proroga”, ha proseguito Passarella. “Il mancato disincaglio dei crediti genererà un costo, per lo Stato, di 35miliardi”.
Sulle accuse che il superbonus abbia comportato un onere eccessivo per le casse dello Stato, Passarella ha replicato affermando:
“Il problema è uno: i cittadini che hanno creduto in una legge, ma c’è una slealtà dello Stato. I cittadini, le imprese, i professionisti hanno rispettato una legge pubblicata in gazzetta ufficiale. Oggi il governo sta seguendo, anche lì, l’onda del governo Draghi e il ministro Giorgetti ne è il testimone portando avanti le stesse istanze di Draghi. Qui nessuna fazione politica è indenne da colpe, perché nel governo Draghi c’erano tutti dentro, ma la stessa Meloni in campagna elettorale aveva dichiarato pubblicamente che avrebbe ripristinato il diritto acquisito e avrebbe consentito il disincaglio dei crediti fiscali. Cosa che a oggi non è avvenuta e le imprese stanno fallendo”.
E sulla possibilità di non andare avanti con questa proroga, Passarella ha proseguito dicendo:
“Il problema è che per i condomini la detrazione dal primo gennaio va al 70%. Le imprese che hanno firmato i contratti con i condomini e che hanno dovuto bloccare i lavori si ritroveranno tutte aggredite dai condomini, nascerà una guerra tra poveri dove i condomini faranno causa alle imprese, l’impresa farà causa al condominio e viceversa.
Le imprese salteranno ma i beneficiari, i committenti, i condomini dovranno restituire alla gestione delle entrate quel credito che era sorto, magari con un primo stato di avanzamento comprensivo di interessi e more. Altrimenti gli metteranno la casa all’asta – ha sottolineato – questo è il disastro sociale che da un anno personalmente vado raccontando.
Giorgetti continua con questa sua linea draghiana e non vuole consentire di portare avanti quegli interventi. Non sarebbero un aggravio per le casse dello Stato e lo abbiamo spiegato al ministro portando delle soluzioni in un dossier che ha sul tavolo dalla fine di luglio”, ha concluso Passarella.
Ufficio Stampa Cusano
Liliana Chiaramello
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