Più di 50 mila, per un investimento di oltre 9 miliardi di euro ma il Sistema Casa regionale perde in un anno più di 2100 imprese
Più di 50 mila, per un investimento di oltre 9 miliardi di euro
Ma il Sistema Casa regionale perde in un anno più di 2100 imprese
CNA Lombardia: “Necessarie misure adatte alle PMI. Troppi cambi di regole in corsa per un bonus che rischia di premiare solo grandi imprese”
Il tema Superbonus 110% è stato da poco affrontato all’interno del Decreto Aiuti Quater presentato al Governo ed è uno dei punti della ricerca realizzata dal Centro Studi Sintesi per CNA Lombardia, dalla quale emerge in primis come la Lombardia sia prima in Italia per interventi avviati, oltre 50 mila al 31 ottobre 2022, davanti a Veneto (40.095) e Lazio (28.230), con gli edifici unifamiliari che rappresentano il 52% del totale degli interventi.
Sempre al 31 ottobre 2022, il valore complessivo degli interventi ammessi al Superbonus 110% in Lombardia ammonta a 9,2 miliardi di euro: in questo caso, prevalgono i condomini, che rappresentano il 48% del valore complessivo dei lavori. Invece secondo quanto riportato dall’ENEA, il valore dei lavori conclusi in Lombardia sfiora i 6,8 miliardi di euro.
“Sul settore delle costruzioni temiamo si possa abbattere una crisi di enormi proporzioni in ragione di provvedimenti adottati di recente e che consideriamo incomprensibili alla luce dei dati rilevati, assolutamente importanti e significativi – afferma Fausto Franchi Presidente di CNA Costruzioni -. Il blocco della cessione dei crediti, il nuovo cambiamento delle regole con il decreto Aiuti quater, l’obbligo della certificazione SOA a partire dal primo gennaio per ogni intervento che beneficia di incentivi pubblici causano infatti indeterminatezza, incertezza ed instabilità in un settore fondamentale per l’economia.”
L’importo medio degli investimenti ammessi in detrazione in Lombardia è inoltre di 184.000 euro, un valore significativamente al di sopra della media nazionale che si ferma a 168.366. Sono sempre i condomini che si contraddistinguono per un importo medio che supera abbondantemente i 650 mila euro. A fine ottobre 2022, risultano completati lavori pari al 73,3% del valore totale degli investimenti ammessi in detrazione, dato migliore della media nazionale che si ferma al 69,7%.
Sul fronte, invece, degli interventi attivati (asseverazioni), la dinamica mensile manifesta un’impennata a settembre 2022, in corrispondenza con la scadenza del 30/09: il decreto legge n. 50/2022 aveva infatti prorogato a fine settembre 2022 il termine previsto per realizzare il 30% dei lavori negli edifici unifamiliari e nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti, passaggio obbligato per poter ammettere a detrazione le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Proprio in Lombardia si è registrato un picco del numero di asseverazioni a settembre 2022 (oltre 9.500), gran parte attribuibile agli edifici unifamiliari (più di 6 mila). A ottobre, invece, si nota una vistosa contrazione rispetto al mese precedente (2.873 interventi), anche se ampiamente superiore rispetto a ottobre 2021 (+75%).
“Dati e numeri che testimoniano la straordinaria vitalità del settore determinante nel trainare la robusta ripresa del Pil negli ultimi due anni – ha aggiunto il Presidente Franchi -. Per questo chiediamo al Parlamento di apportare le necessarie modifiche al Decreto Aiuti quater in fase di conversione affinchè venga riaffermata quella certezza normativa che consenta alle imprese di programmare per tempo la propria attività. Allo stesso tempo occorre con urgenza portare a soluzione il grave problema dei crediti fiscali nei cassetti di decine di migliaia di imprese che ne mettono in discussione la sopravvivenza.”
Ma il Sistema Casa lombardo non sembra attraversare un momento estremamente semplice, tant’è che l’indagine del Centro Studi Sintesi rivela come le imprese attive in Lombardia registrino una significativa flessione rispetto a settembre 2021, meno 2100 (-1,5%), sia nelle produzioni legate all’edilizia (-2,9%), sia nel comparto delle costruzioni (-1,3%). Rispetto a settembre 2020, invece, si nota invece una sostanziale invarianza (+0,4%), ma con una flessione rilevante nelle produzioni legate all’edilizia (-5,2%). A settembre 2022 le imprese attive nel Sistema Casa in Lombardia ammontano a 143.286 unità, pari al 17,5% del totale regionale, con il comparto numericamente più significativo che resta quello dei lavori specializzati (oltre 93 mila), comprendente l’installazione di impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento, nonché attività come tinteggiatura e posa in opera di infissi e rivestimenti.
“Siamo fortemente preoccupati dal problema dei crediti incagliati che nel settore dell’installazione impianti ha assunto dimensioni rilevanti e che non possono essere oltre ignorate – afferma Mauro Ceretti Presidente Coordinatore Unione Impiantisti CNA Lombardia. I crediti bloccati delle imprese complessivamente ammontano a circa 5 miliardi di euro. Si prenda atto che il sistema bancario/finanziario non è più disponibile ad acquistare questi crediti e il rischio vero è rappresentato dall’affacciarsi di realtà che propongono acquisti a prezzi insostenibili. Da subito avevamo sottolineato le criticità del meccanismo della cessione del credito e soprattutto dello sconto in fattura: esposizioni finanziarie delle imprese, aumento dei prezzi incontrollato delle opere, scarsità dei componenti/materiali e di maestranze qualifiche. La crescita esponenziale della domanda ha provocato effetti distorsivi, con l’invasione del mercato tipico delle imprese abilitate, di soggetti diversi con forti connotazioni finanziarie e scarsa conoscenza delle problematiche tecniche. Nei prossimi anni ne vedremo gli effetti negativi; un temuto effetto domino, che senza un intervento rapido e efficace, porterà al fallimento di imprese e il blocco di molti cantieri, con relative conseguenze per i committenti”.
“Siamo da sempre favorevoli ai bonus e agli incentivi fiscali – conclude Mauro Ceretti -. Ma, se si volesse mantenere vivo il meccanismo dello sconto in fattura, bisognerà tenere bene in mente che il mondo imprenditoriale chiamato ad utilizzarlo, non è il modo dei nomi blasonati, colossi dell’energia, da sempre interessati a fagocitare un mercato post contatore tipica dell’impresa artigiana, con servizi all’apparenza vantaggiosi, ma con forte connotazione economica per loro stesse, carenti di professionalità ed esperienza. Il mondo imprenditoriale che dovrà utilizzarlo, è quello delle piccole e medie imprese artigiane, con personale formato, preparato e professionale, lontano dalla logica dei soli numeri, che difficilmente possono utilizzare agevolmente questi strumenti senza misure mirate ed adeguate alle loro dimensioni”.
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