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Superbonus e abitazione principale: il nuovo chiarimento dell’Agenzia delle Entrate

Scopri come il Superbonus del 90% può applicarsi anche agli immobili inagibili inizialmente, secondo i recenti chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.

Superbonus e abitazione principale: il nuovo chiarimento dell’Agenzia delle EntrateSuperbonus e abitazione principale: il nuovo chiarimento dell’Agenzia delle Entrate
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Uno dei principali strumenti introdotti dal governo italiano per stimolare l’edilizia residenziale e promuovere la sostenibilità energetica è il Superbonus 110%. Questo incentivo fiscale è stato successivamente modificato ed oggi, con il Decreto Aiuti-quater, per gli interventi avviati dal 1° gennaio 2023, il Superbonus è previsto nella misura del 90% delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2023.

Approfondisci: Superbonus 90%: La guida per il 2023, cosa cambierà e per chi

Il Superbonus è rivolto ai contribuenti, proprietari o titolari di un diritto reale di godimento sull’unità immobiliare, a condizione che la stessa sia adibita ad abitazione principale e che il contribuente abbia un reddito non superiore a 15mila euro.

Si tratta, quindi, di un’agevolazione pensata per coloro che desiderano migliorare l’efficienza energetica della propria casa, contribuendo al contempo a ridurre l’impatto ambientale dell’edilizia residenziale.

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La nuova interpretazione dell’Agenzia delle Entrate

Con la risposta n. 377 del 10 luglio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha apportato un importante chiarimento in merito all’applicazione del Superbonus.

Il documento di prassi dell’Agenzia ha precisato che l’acquirente di un immobile inagibile, che non ha potuto adibire lo stesso ad abitazione principale all’inizio dei lavori di demolizione e ricostruzione, potrà comunque fruire del Superbonus nella misura del 90% delle spese sostenute, a condizione che l’immobile diventi “abitazione principale” al termine degli interventi agevolati.

Abitazione Principale: che cosa significa?

Il concetto di “abitazione principale” è definito nell’articolo 10 del TUIR, secondo cui si intende “quella nella quale la persona fisica, che la possiede a titolo di proprietà o altro diritto reale, o i suoi familiari dimorano abitualmente“.

Secondo questa definizione, anche se l’unità immobiliare non è adibita ad abitazione principale all’inizio dei lavori, il Superbonus spetta ugualmente, a condizione che l’immobile sia adibito ad abitazione principale al termine degli stessi.

In altre parole, se si acquista un immobile inagibile e si avviano lavori di demolizione e ricostruzione, l’accesso al Superbonus non sarà precluso.

Leggi anche: Bonus Prima Casa: non basta il riacquisto, l’abitazione dev’essere principale

Tuttavia, non basta che l’immobile diventi abitazione principale al termine dei lavori. È necessario che il contribuente possieda tutti gli altri requisiti previsti dalla normativa. È quindi fondamentale informarsi accuratamente e, se necessario, consultare un professionista prima di avviare qualsiasi intervento, per essere sicuri di poter beneficiare dell’agevolazione.

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Conclusioni

Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate è un importante passo avanti nella promozione del Superbonus e nella semplificazione della sua applicazione. Grazie a questa interpretazione, anche chi acquista un immobile inagibile con l’intenzione di ristrutturarlo potrà beneficiare dell’agevolazione fiscale, contribuendo così a migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio italiano.



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TAGS: abitazione principale, immobile inagibile, Superbonus, superbonus 90%

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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