Dalla fine del mese di Aprile 2022 sono partiti su tutto il territorio nazionale i controlli sulle opere edilizie – in itinere o già completate – effettuate con il ricorso alla detrazione fiscale nota come Superbonus, una particolare agevolazione che permette al proprietario dell’immobile di effettuare lavori di ristrutturazione – pur se rispettando alcuni requisiti – ricevendo come forma di credito d’imposta o sconto in fattura il totale delle spese sostenute, con un aggiunta del 10% a titolo premiante.
L’eccezionale strumento del Superbonus 110%, in vigore già dall’anno 2020 introdotto nell’ordinamento con il famoso Decreto Rilancio, prevede tutta una serie di precise indicazioni che bisogna seguire oltre a requisiti sia formali che sostanziali da rispettare per non perdere l’agevolazione.
Il suo funzionamento, che prevede un aggravio totale delle spese sostenute sulle spalle delle casse statali ha di fatto, fino a pochi mesi fa, fatto gola a molti malintenzionati che hanno posto in essere delle frodi fiscali, rendendo necessario un intervento del Governo per cercare di arginare questi fenomeni.
Al netto di molte critiche ricevute a seguito di questi interventi normativi, prime su tutte quelle relative e ancora in certe al futuro dello sconto in fattura e cessione del credito, ad oggi è molto importante effettuare i lavori con il Superbonus perfettamente in regola: in caso di controlli, infatti, le conseguenze sono molto pesanti, sia per il contribuente che per tutte le figure che hanno partecipato alla realizzazione dei lavori.
Nel caso in cui dai controlli sui lavori effettuati con Superbonus emergano infatti delle difformità rispetto a quanto previsto dalla legge, il contribuente che ha usufruito della detrazione fiscale dovrà restituire quanto ottenuto, salvo una maggiorazione derivante da altre cause, mentre professionisti e tecnici che hanno asseverato i lavori rischiano multe e una pena detentiva da 3 fino a 5 anni anche in caso di errori in buona fede.
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Sommario
I bonus edilizi, Superbonus compreso, si sono infatti rivelati fondamentali per rilanciare il settore dell’edilizia, ambiente di lavoro trainante dell’economia e colpito molto duramente dalla crisi economica.
Inoltre, sono un’opportunità ghiotta anche per lo Stato, il quale può in questo modo promuovere il risparmio energetico e l’introduzione di nuove tecnologie in grado di abbattere le emissioni e tutelare l’ambiente, realizzando di fatto i primi passi verso la transizione green.
Le cessioni dei crediti d’imposta, però, hanno generato truffe per miliardi di Euro, dando vita a quella che è stata definita la più grande frode della storia della Repubblica Italiana.
A porre le basi normative per i controlli sul Superbonus è stato il Decreto del 15 Aprile 2022: con questo testo è stato istituito il cosiddetto Comitato di Monitoraggio del settore edile – organo temporaneo facente capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – che istituirà sulla base delle norme poste in essere dei sistemi volti alla verifica del rispetto della normativa del Superbonus per tutti i lavori eseguiti, specialmente ponendo in essere studi sulla congruità dei lavori eseguiti e della manodopera e materiali impiegati nella realizzazione.
Lo scopo della manovra è chiaro, ovvero quello di trovare tutte le frodi e i colpevoli, in modo da punirli ed evitare che lo Stato spenda soldi in maniera indebita (visto che per natura stessa del Superbonus a sostenere gran parte delle spese è l’erario).
Per un compito tanto importante, il comitato di monitoraggio del settore edile è composto solamente da soggetti titolati, in parte facenti capo al Ministero del Lavoro, altri a quello delle Infrastrutture, senza dimenticare altre realtà come quelle dell’associazione dei costruttori, sindacati e ispettori del lavoro.
Per evitare un accentramento delle funzioni di controllo, inoltre, i membri del comitato ruotano ogni tre anni, seppur con possibilità di proroga. Fra le figure più importanti facenti parte ci sono Patrizia Clemente, Massimo Moscatello e Luigi Quaranta.
I controlli sul Superbonus sono iniziati a fine Aprile e riguarderanno, all’inizio, tutte le opere iniziate alla fine del 2021, andandosi ad integrare con quelli già posti in essere dagli organismi appositi dell’Agenzia delle Entrate, la quale ha il compito di attestare l’effettiva congruità fra le spese documentali e quelle poste in essere per la realizzazione dei lavori all’interno di un arco temporale che può estendersi fino al 31 Dicembre del quinto anno rispetto alla dichiarazione dei redditi dove si attesta l’utilizzo della detrazione fiscale.
I rischi per chi ha eseguito lavori difformi con il Superbonus sono molteplici, con l’obbligo per il beneficiario di restituire l’importo usufruito maggiorato degli interessi, mentre l’impresa o i fornitori rispondono in caso di difformità solo se hanno effettivamente usufruito dei crediti d’imposta.
Advertisement - PubblicitàLa fonte primaria relativa alle misure per contrastare le frodi con il Superbonus – che consistono anche in obblighi a cui bisogna ottemperare, pena la sanzione a seguito dei controlli – è il Decreto Legge numero 13 del 25 Febbraio 2022.
Questo ha innanzitutto posto un limite al numero di cessioni possibili per il credito d’imposta maturato dal Superbonus. Le misure sanzionatorie, comunque, molto più interessanti, sono relative ai tecnici abilitati e su cui stanno in capo gli obblighi e i doveri di asseverazione.
Se il tecnico, infatti, firma e attesta dei dati falsi in materia di congruità delle spese infatti rischia una multa fino a 100.000 Euro, e fino a cinque anno di carcere, con la pena che può essere aumentata se c’è il dolo. Questa norma è stata inserita dallo stesso decreto all’interno dell’arti. 119 del Decreto Legge 34/2020.
Per il beneficiario, invece, sono state escluse eventuali sanzioni penali di ogni genere come la reclusione mentre è stato specificato che la decadenza del beneficio fiscale, che comporta la necessità di restituire l’intero importo di cui si è usufruito, è relativo solamente in caso di irregolarità ovvero omissione di fatti senza la presenza di alcun dolo specifico.
Oltre al comitato di controllo sull’edilizia, ad effettuare i controlli partecipa anche l’Agenzia delle Entrate, così come previsto in base al Decreto Legge 157/2021, attingendo le procedure e i poteri dal Decreto del Presidente della Repubblica 6001973.
Advertisement - PubblicitàMentre con i nuovi controlli predisposti e la partenza degli stessi lo Stato crede di aver vinto la partita contro i truffatori del Superbonus, si è verificato quello che molte forza politiche e altrettanti specialisti del settore temevano il giorno dell’introduzione di questa misura all’interno dell’ordinamento.
L’importanza dei lavori ammessi al Superbonus, specialmente relativi all’efficientamento energetico, è tanta e per questo motivo le forza politiche sono impegnate a cercare una proroga al termine attualmente previsto, il quale prescrive l’obbligo, per continuare ad usufruire della detrazione fino alla fine dell’anno, di aver effettuato almeno il 30% dei lavori entro giugno 2022, mentre si chiede al contempo di allentare quelle che sono le limitazioni poste alla cessione del credito che, seppur esponendo la manovre al rischio di frodi, hanno di fatto bloccato alcuni lavori di Superbonus.
In tal senso, la preoccupazione dello Stato è evidente: secondo i dati diffusi dalla Guardia di Finanza, la frode fiscale con i bonus edilizi nel 2021 è stata pari a 47 miliardi di euro su solamente 41.047 interventi effettuati, un campione davvero piccolo rispetto ai tanti cantieri che ogni giorno iniziano con i bonus fiscali.
Questi numeri sono sorprendenti se paragonati all’anno 2020, durante il quale sono stati evasi 5 miliardi in meno ma fatti più di 1500 controlli in più, rendendo di fatto certo che il valore delle frodi fiscali effettuato è molto più ampio di quello che sembri.
Ruffini, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha stabilito che comunque la frode relativa ai crediti d’imposta è pari a 4,4 miliardi di Euro di cui, però, solamente il 3% di questi ha riguardato il Superbonus: a farla da padrone, infatti, le frodi sul Bonus Facciata con il 50% del totale e l’Ecobonus, con il 37%.
Numeri, dunque, che faticano a trovare una giustificazione agli attuali limiti imposti alla cessione e al mantenimento nell’ordinamento giuridico italiano del Superbonus.
Advertisement - PubblicitàEntro la fine dell’anno, dunque, sarà possibile controllare quanto di buono è stato fatto con le manovre per arginare le frodi fiscali con il Superbonus e tutti gli altri bonus edilizi.
Le premesse per una buona riuscita sembrano esserci tutte e chi ha da poco eseguito lavori con questi bonus fiscali farebbe bene a tenere sotto mano i documenti che attestino la congruità delle spese sostenute con quelle effettivamente realizzate.
Nel caso in cui non emergano più di tante regolarità, si spera che l’Esecutivo lavori per rendere strutturali i bonus fiscali per via dell’importanza che hanno assunto negli ultimi due anni per l’edilizia.
Le attuali restrizioni ai bonus, infatti, hanno bloccato l’esecuzione di molti lavori, sia già avviati che ex novo, rischiando di portare il settore nuovamente in uno stato di cattiva salute, cosa assolutamente da evitare visto il numero di lavoratori e di famiglie che vivono grazie al mattone.
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