Il mercato immobiliare italiano nel terzo trimestre 2024 registra prezzi stabili, accesso ai mutui più agevole, transazioni in aumento e canoni di locazione in crescita, segnando una ripresa complessiva del settore.
Il settore immobiliare italiano mostra chiari segnali di ripresa, come evidenziato dal “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia”, condotto da Bankitalia in collaborazione con Tecnoborsa e l’Agenzia delle Entrate.
L’indagine, basata su un campione di oltre 1.400 agenzie immobiliari, fotografa un trimestre caratterizzato da un aumento delle transazioni mediate, un accesso più agevole ai mutui e una continua crescita dei canoni di locazione. Questi dati tracciano un quadro interessante per chi opera nel settore immobiliare e per gli investitori.
Ma quali sono le dinamiche principali che stanno emergendo e cosa aspettarsi nel prossimo futuro?
Sommario
Uno degli aspetti più rilevanti emersi dal sondaggio è la stabilità dei prezzi delle abitazioni. Il 72,3% degli agenti immobiliari intervistati ha riportato che i prezzi si sono mantenuti invariati nel terzo trimestre del 2024.
Parallelamente, è calata la quota di chi segnala ribassi, passata dal 21,6% al 15,3%.
Anche se contenuta, una parte degli operatori, pari al 12,4%, ha evidenziato un aumento dei prezzi rispetto al trimestre precedente, segno che il mercato sta trovando un nuovo equilibrio.
Il terzo trimestre del 2024 ha visto un aumento delle transazioni concluse tramite intermediari, segno di una domanda più attiva. Questo si riflette anche nella riduzione dello sconto medio praticato rispetto al prezzo iniziale, sceso al 7,8%, il livello più basso mai registrato dall’inizio della rilevazione.
Per quanto riguarda le tempistiche di vendita, il tempo medio tra l’affidamento dell’incarico e la conclusione della compravendita è rimasto pressoché stabile a 5,7 mesi, indicando un mercato in cui domanda e offerta si incontrano con maggiore fluidità.
Advertisement - PubblicitàIl Decreto “Salva-Casa”, convertito in legge nel luglio 2024, sta cominciando a mostrare i suoi effetti sul mercato immobiliare italiano. Le norme introdotte mirano a semplificare gli oneri burocratici relativi agli interventi edilizi di minore portata, incentivando così l’offerta di abitazioni.
Secondo il sondaggio, il saldo tra gli agenti immobiliari che riportano un impatto positivo del decreto sull’offerta è di 16 punti percentuali, un dato che evidenzia il ruolo di questa misura nel favorire una maggiore disponibilità di immobili sul mercato. Tuttavia, l’effetto diretto sulla domanda appare più contenuto, con un saldo positivo di soli 10 punti percentuali.
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Per quanto riguarda l’impatto sui prezzi, il 22% degli agenti prevede un rialzo, mentre solo il 6% ipotizza un calo. Questo suggerisce che, sebbene il decreto stia contribuendo a stabilizzare il mercato, potrebbe anche favorire un lieve incremento delle quotazioni, soprattutto nelle aree dove l’offerta rimane comunque limitata.
Advertisement - PubblicitàNel terzo trimestre del 2024, l’82,4% delle agenzie immobiliari ha dichiarato di aver concluso almeno una transazione, mantenendosi in linea con i livelli medi registrati nei periodi post-pandemici. Questo dato riflette una relativa stabilità del mercato, ma non manca di evidenziare alcune criticità.
Il saldo netto tra gli operatori che segnalano un aumento o una riduzione delle transazioni intermedie rispetto allo stesso periodo del 2023 è rimasto negativo, attestandosi a -22 punti percentuali, anche se in leggero miglioramento rispetto al trimestre precedente (-24 punti).
Questi numeri suggeriscono che, nonostante una domanda in graduale ripresa e una maggiore facilità di accesso ai mutui, il mercato non ha ancora raggiunto livelli di attività sufficienti per invertire completamente il trend negativo.
La stabilità nell’offerta e i tempi relativamente rapidi di vendita, tuttavia, indicano che il settore potrebbe entrare in una fase più favorevole nel medio termine, specialmente nelle regioni del Centro-Sud, dove i segnali di miglioramento della domanda risultano più evidenti.
Advertisement - PubblicitàUn altro aspetto positivo evidenziato dal sondaggio è la diminuzione delle difficoltà nell’ottenere un mutuo, una delle principali cause che in passato portava alla cessazione degli incarichi di vendita.
La quota di operatori che segnala questa problematica è scesa al 20%, un calo significativo rispetto al 34% registrato nello stesso periodo del 2023. Inoltre, la percentuale di acquisti finanziati con mutuo è aumentata, passando dal 61% al 64% rispetto alla rilevazione precedente.
Questo trend riflette una maggiore fiducia da parte degli istituti bancari e una maggiore capacità di accesso al credito da parte degli acquirenti.
Advertisement - PubblicitàIl segmento degli affitti continua a registrare incrementi significativi. Nel terzo trimestre del 2024, il 51% degli agenti immobiliari ha segnalato un aumento dei canoni di locazione, una crescita di 2 punti percentuali rispetto alla rilevazione precedente.
Inoltre, le previsioni per il trimestre successivo indicano ulteriori rialzi, con il 35% delle agenzie che anticipa un aumento dei canoni contro il solo 7% che prevede una diminuzione.
Questo trend mette in evidenza una domanda forte, spinta probabilmente da cambiamenti demografici e da una crescente difficoltà di accesso alla proprietà per alcune fasce di popolazione.
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