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Sbarcano a Genova 3 mega gru olandesi per il nuovo Ponte Morandi

Nell’aprile del 2019 sono iniziati i lavori per la ricostruzione del Ponte Morandi. Per facilitare e velocizzare l’opera, il 23 di ottobre sono sbarcate al porto di Genova 3 mega gru provenienti dall’Olanda. Sono in grado di sollevare un massimo di 1,200 tonnellate, e sono tra le più grandi ed efficienti d’Europa.

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Nuovi progetti per la ricostruzione del Ponte Morandi a Genova. Ricordiamo che il ponte è crollato improvvisamente la mattina del 14 agosto 2018, lasciando 43 vittime sotto le macerie.

Nell’aprile del 2019 sono iniziati i lavori per la ricostruzione del Ponte Morandi. Per facilitare e velocizzare l’opera, il 23 di ottobre sono sbarcate al porto di Genova 3 mega gru provenienti dall’Olanda. Sono in grado di sollevare un massimo di 1,200 tonnellate, e sono tra le più grandi ed efficienti d’Europa.

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I primi interventi delle gru olandesi

Le 3 gru olandesi sono state noleggiate dall’azienda di autotrasporti Fagioli S.p.A., situata in provincia di Reggio Emilia. Lo sbarco è stato tra i più complessi mai avvenuti nel porto di Genova. È risultata quindi necessaria la collaborazione tra la società Fagioli e la Terminal San Giorgio S.r.l., appartenente all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.

Alessandro Aliotta, ingegnere e direttore dei lavori sul viadotto, sostiene che il lavoro delle gru stia procedendo nel migliore dei modi. Non nega però che l’approccio delle nuove gru è stato un procedimento particolarmente delicato, soprattutto in fase di appoggio. Ovviamente prima dell’intervento ufficiale sono state eseguite delle prove di montaggio a terra, ma quando poi la gru deve operare in quota le cose si fanno più difficili. Grazie alla presenza dei professionisti sul campo però tutto è andato come doveva, anche in tempi minori di quelli previsti.

I primi interventi che necessitano dell’intervento delle gru sono i montaggi dei carter, involucri in materiale rigido che si applicano con la funzione di copertura dei macchinari, al fine di proteggere il corretto movimento degli stessi e favorirne la lubrificazione. Aliotta conferma che i carter da montare sono in tutto 6, e che saranno stabilizzati ad uno ad uno con un sistema di bilancio dell’equilibrio. Per montare ognuno di questi carter sono necessarie 2 gru, una che opera e una di supporto.

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Gli obbiettivi preposti

L’ingegnere non sa confermare per quanto il montaggio si prolungherà, ma sostiene che, meteo permettendo, il tutto sarà completato in tempi brevi. Le mega gru dell’Olanda possiedono inoltre una portata doppia che regge ben 1,200 tonnellate, e sono in grado di raggiungere altezze di 130 metri. Grazie a queste sarà possibile velocizzare i lavori, in quanto si potrà montare l’impalcato centrale anche con soli 4 carter laterali.

L’ingegnere afferma infine che presto sul viadotto si vedranno già innalzarsi le prime pile, gli elementi verticali che servono a sorreggere il ponte dal terreno. Al momento a Genova gli operai stanno lavorando 24 ore al giorno, e la fine dei lavori è prevista alla scadenza di 1 anno dall’inizio, nell’aprile 2020. L’apertura al traffico invece dovrebbe essere possibile nei primi mesi del 2021.



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TAGS: 14 agosto 2018, Fagioli S.p.A, genova, olanda, ponte, ponte morandi, ricostruzione, Terminal San Giorgio S.r.l.

Autore: Redazione Online

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