Il Bonus Barriere Architettoniche prevede che sia possibile procedere con la ristrutturazione del bagno se tale intervento è mirato all’eliminazione delle barriere.
Il Bonus Barriere Architettoniche 75% è stato principalmente introdotto in via sperimentale solo per l’anno 2022, ma la sua validità è stata successivamente prorogata fino al 31 dicembre 2025.
In riferimento a quest’agevolazione non sono stati disposti particolari requisiti per accedervi o specifici interventi che possono essere realizzati. La detrazione Irpef al 75% infatti spetta a tutti i soggetti che possono dimostrare di aver sostenuto spese agevolabili per interventi mirati all’abbattimento delle barriere architettoniche.
In tale ottica, è possibile senza dubbio procedere alla ristrutturazione del bagno, se tale intervento è mirato all’eliminazione delle barriere.
Approfondiamo di seguito.
Sommario
Il Bonus Barriere Architettoniche prevede dunque che sia possibile procedere con la ristrutturazione del bagno, ma bisogna ricordare che gli interventi sono consentiti solo se realizzati su edifici esistenti.
Non sono ammessi infatti i lavori che si eseguono sugli immobili ancora in fase di costruzione o su edifici che sono stati oggetto di demolizione e ricostruzione, a prescindere dal fatto che l’intervento rientri o meno nella categoria della “ristrutturazione edilizia”.
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L’agevolazione può essere fruita dunque in relazione ad immobili abitativi oppure strumentali, di qualsiasi categoria catastale, purché siano già esistenti e accatastati (o in via di accatastamento con richiesta già inviata).
Gli interventi edilizi possono essere conseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni degli edifici condominiali, ma sarà sempre obbligatorio attestare il rispetto dei requisiti previsti dal Decreto Ministeriale n. 236 del 14 giugno 1989 in materia di accessibilità, adattabilità e visitabilità degli edifici.
Si tratta di un criterio obbligatorio al fine di poter qualificare i lavori come interventi mirati all’abbattimento delle barriere architettoniche.
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Advertisement - PubblicitàProprio per via del fatto che la normativa legata al Bonus Barriere Architettoniche non prevede ulteriori limitazioni riguardo alla tipologia di lavori che si possono realizzare, è possibile in quest’ottica conseguire qualsiasi categoria di intervento possa essere mirato ad eliminare le barriere e, quindi, a garantire l’accesso o l’usabilità dell’immobile in favore di chiunque.
La detrazione Irpef al 75% è pertanto ammessa, ad esempio, per lavori come:
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Advertisement - PubblicitàRiguardo alla ristrutturazione del bagno, la Circolare n. 17/E del 26 giugno 2023 ha specificato espressamente che il Bonus barriere architettoniche ammette tale intervento, purché chiaramente sia qualificabile come mirato all’abbattimento delle barriere, secondo quanto disposto dal decreto ministeriale citato sopra.
Ciò significa che sarà possibile procedere con l’intera ristrutturazione del bagno, dalla sostituzione di pavimenti, porte o infissi, alla sostituzione degli impianti o dei servizi.
Riguardo alla sostituzione della porta, tra l’altro, si precisa che c’è la possibilità di provvedere all’ampliamento della stessa, per permettere ad esempio l’accesso di una persona in sedia a rotelle.
In questi casi, anche tutte le spese correlate possono essere portate in detrazione, inclusi i costi relativi alle opere murarie necessarie per ampliare le dimensioni della porta del bagno.
Ma non è finita qui. Come chiarisce la Circolare delle Entrate, infatti, il bonus ammette tutte le tipologie di intervento che siano necessarie al completamento dei principali lavori di abbattimento delle barriere che si desidera conseguire.
I lavori di completamento in bagno possono riguardare, ad esempio, la sistemazione di muri o pavimenti in seguito alle opere murarie svolte per adeguare l’impianto elettrico, oppure anche la sostituzione dei sanitari.
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