Sono passati quasi 2 anni dalla tragedia che ha sconvolto Genova. Quando, il 14 agosto del 2018, il Ponte Morandi è crollato rovinosamente, e ha portato con sé 43 vittime. Da allora si sono susseguite numerose inchieste per scoprire quale fosse il motivo del crollo, e soprattutto, di chi fosse la colpa.
Nel frattempo però, gli operai hanno lavorato senza sosta alla ricostruzione del nuovo ponte. Appena qualche settimana fa è stato annunciato che i lavori sul viadotto sarebbero stati conclusi per la fine di aprile, e così è stato.
Ad oggi, in piena emergenza Coronavirus, l’Italia può essere orgogliosa di questo risultato. Il Ponte Morandi è completato, e la sua inaugurazione avverrà in estate.
Advertisement - PubblicitàUna prima cerimonia è già stata effettuata, anche se piuttosto contenuta e sobria, perché non dobbiamo dimenticare la crisi sanitaria ed economica che purtroppo stiamo vivendo.
Il 28 aprile scorso, durante la cerimonia, è stato varato l’ultimo impalcato. Anche il Presidente Giuseppe Conte era presente, e ha doverosamente ricordato insieme agli operai e alle autorità le 43 vittime della tragedia. Queste le sue parole:
“Lo Stato non ha mai abbandonato Genova. Questa presenza è doverosa ma sono qui anche con grande piacere perché oggi suturiamo una ferita. La ferita di Genova non potrà essere completamente rimarginata perché ci sono 43 vittime e noi non dimentichiamo. I giudizi di responsabilità che sono nati da quella tragedia non si sono ancora completati e devono completarsi”.
E ha concluso dicendo: “Questo è un cantiere simbolo per l’Italia intera: è il cantiere dell’Italia che sa rialzarsi, che si rimbocca le maniche, non si lascia abbattere, non si lascia sopraffare. Genova è un modello per l’Italia. E insegna che il più grande atto d’amore è impegnarsi a ripartire insieme. Credo sia possibile parlare di miracolo”.
Parole di speranza e di coraggio che, mai come adesso, sono fondamentali per rincuorare gli animi di tutti gli italiani. Il viadotto Polcevera era complessivamente composto da 1.182 metri. Quel giorno d’estate del 2018 ben 200 metri sono crollati al suolo, e nel giugno 2019 è stata effettuata la demolizione totale. Oggi, rivedere il ponte ricostruito simboleggia una vittoria per tutti.
Advertisement - PubblicitàL’unico tassello mancante ora è la posa dell’asfalto, dopodiché si terrà l’inaugurazione ufficiale in estate, e a quel punto il Ponte Morandi sarà nuovamente agibile. Si stima che già nel mese di luglio la prima auto potrà percorrere il viadotto.
A condurre la progettazione del nuovo ponte di Genova è stato il più grande architetto italiano, Renzo Piano, originario appunto del capoluogo ligure. La sua assenza alla prima cerimonia si è sentita. Piano non è potuto essere presente perché al momento si trova nella sua abitazione di Parigi, e non ha potuto spostarsi a causa delle restrizioni dovute al Covid-19.
L’architetto ha comunque fatto sentire la sua voce in merito alla conclusione del Ponte, e con parole sentite e sincere ha affermato:
“Non è una festa, è una cosa diversa, è un lavoro che si completa con grande orgoglio, ma che nasce da una tragedia. Non deve più succedere che la parte migliore di questo Paese emerga partendo da una tragedia, non è un miracolo, ma la normalità. Quando la gente è competente le cose si fanno. E l’Italia è piena di persone competenti. Non abbiamo bisogno di miracoli. Questo ponte è l’esempio come in Italia, se si vuole, le cose di possono fare bene”.
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