Il cappotto termico a basso spessore anche detto microcappotto termico è un materiale innovativo utilizzato per i rivestimenti di facciata.
L’interesse per l’isolamento termico degli edifici è senza dubbio cresciuto con l’introduzione del D.L. del 19 maggio 2020 n. 34 che ha elevato al 110% l’aliquota di detrazione delle spese per specifici interventi in ambito di efficientamento energetico, di messa in sicurezza sismica, installazione di impianti fotovoltaici o di strutture per la ricarica dei veicoli elettrici.
Ad ogni modo, al di là delle agevolazioni fiscali, si tratta di una tecnica efficace di isolamento termico e di efficientamento degli edifici in termini di risparmio energetico.
Di cosa si tratta, nel dettaglio, quando parliamo di microcappotto termico?
Sommario
La tecnica a “cappotto” è un sistema che nell’edilizia serve a isolare le pareti di una casa, di un condominio o di un qualsiasi edificio, sia da un punto di vista termico che da un punto di vista acustico.
Il modo migliore per ottimizzare l’efficienza energetica di un edificio, infatti, è quello di “coprirlo” con un sistema in grado di isolarlo. In questo senso, nella definizione standard internazionale, il sistema a cappotto è definito con il termine ETICS (External Thermal Insulation Composite System).
Il cappotto termico è efficace sia in inverno nell’isolamento dal freddo ma anche in estate, con i climi caldi per un altrettanto efficiente isolamento dal calore.
Il ruolo del cappotto termico è di fondamentale importanza nella gestione del risparmio energetico. Ad oggi, infatti, ogni edificio è soggetto a classificazione di classe energetica, soprattutto in una ipotetica fase di vendita.
Una delle variabili principali che influiscono sulla classe energetica dell’edificio è proprio la presenza e la qualità del cappotto termico.
Il cappotto termico è quindi il sistema in assoluto più efficace per l’isolamento termico dell’involucro edilizio. Non solo efficienza energetica e riduzione delle emissioni inquinanti. Il cappotto termico infatti garantisce un generale comfort abitativo e una qualità dell’aria interna più elevata.
In linea di massima l’installazione del cappotto termico avviene sulle pareti esterne dell’edificio. Quando l’operazione si rivela impossibile, può essere realizzato anche all’interno, servendosi di pannelli di uno spessore minore.
Ci sono diverse soluzioni per l’applicazione del cappotto sull’edificio. Le più tradizionali prevedono l’installazione di pannelli isolanti realizzati in differenti possibilità di materiali, rivestiti poi da un collante e da uno strato protettivo non traspirante.
Tra i materiali isolanti utilizzati, una particolare menzione è riserva a quelli costituiti da sostanze organiche naturali come fibre di sughero, lana di vetro oppure lana di roccia. I pannelli di tipo più sintetico, invece, possono essere in polistirene espanso sintetizzato oppure in polistirolo espanso Eps.
Le dimensioni del cappotto termico in termini di spessore sono comprese tra 6 e 12 centimetri e il suo grado di isolamento dipende dal perfetto mix tra tipologia di materiale utilizzato e spessore del cappotto.
Advertisement - PubblicitàIl cappotto termico a basso spessore anche detto microcappotto termico è un materiale innovativo utilizzato per i rivestimenti di facciata. È caratterizzato da uno spessore minimo, molto più piccolo del cappotto termico tradizionale, garantendo comunque una buona resa.
Il suo funzionamento è basato sulla presenza di microsfere di varie dimensioni e contenenti aria sottovuoto al loro interno. Dalla loro granulometria e intensità dipende il livello di isolamento del microcappotto.
Il primo utilizzo della tecnica a microcappotto è stato fatto dalla NASA, nel 1996, in occasione della missione STS-79.
La polvere isolante eco-compatibile è stata testata infatti per la prima volta nel 1996 nella missione STS-79. Come si legge sul sito della NASA, è stato un tale successo che da allora il sistema è stato adottato per tutti i successivi voli dello shuttle, con sostanzialmente nessun episodio di vernice mancante o scheggiata.
In sostanza, a seguito della sua applicazione tramite verniciatura e successiva asciugatura, si forma una barriera termica radiante che è in grado di convertire la normale vernice applicata sulla casa in una pittura adatta a riflettere il calore.
Nel momento in cui il microcappotto viene applicato sui muri, sul soffitto o il tetto, è in grado di creare una barriera che riflette il calore dalla casa. Questa riduzione del fabbisogno energetico permette di ridurre l’impatto sull’ambiente in termini di consumi e un non indifferente risparmio economico.
La differenza con il cappotto termico tradizionale non è solo nelle misure dello spessore ma nelle tecniche di applicazione che possono essere totalmente differenti. Se infatti il cappotto termico prevede l’applicazione di pannelli di diverse dimensioni e vario materiale all’interno delle pareti dell’edificio, le alternative tecniche di applicazione di microcappotti e nanocappotti permettono di utilizzare metodi meno invasivi come la pittura.
Grazie alle tecniche di applicazioni più flessibili, il microcappotto permette l’applicazione su superficie e edifici di ogni tipo, anche le più difficili e anche in quelle situazioni, come edifici storici e beni architettonici, nelle quali è impossibile applicare il tradizionale sistema a cappotto.
Advertisement - PubblicitàIl microcappotto termico, nel suo aspetto più diffuso, si presenta come una comune vernice che al suo interno contiene delle microsfere isolanti in vetro o ceramica.
Si tratta di un cappotto termico a basso spessore che ha una buona efficacia sia per i climi invernali quanto per quelli estivi. Alcuni microcappotti vengono integrati con sistemi nanotecnologici per il miglioramento dell’effetto isolante. In particolare stiamo parlando particelle dell’ordine di grandezza dei micron.
La componente principale, infatti, è una amalgama di microsfere in ceramica a granulometria variabile contenenti aria sottovuoto al loro interno, prodotte ad alta temperatura.
La funzione delle microsfere sottovuoto è quella di bloccare quasi totalmente il flusso termico, grazie alla loro forza di isolante termico.
È possibile una sua applicazione esclusivamente sulle sezioni dell’edificio che richiedono effettivamente un efficientamento, non obbligatoriamente sull’intera struttura dell’edificio.
Principali caratteristiche del microcappotto termico:
Il microcappotto termico si presta perfettamente nell’utilizzo in casi di riqualificazione edilizia ad esempio nei centri storici, dove i tanti vincoli architettonici possono essere da ostacolo per interventi strutturali sugli edifici o dove è richiesto l’utilizzo esclusivo di materiali naturali e ecosostenibili.
Una particolarità del microcappotto, inoltre, è quella di riuscire a evitare quello che tecnicamente è definito un “ponte termico”, ossia quell’area di un oggetto che presenta una conduttività termica superiore rispetto ai materiali circostanti.
Il ponte termico, quindi, comporta una complessiva riduzione della resistenza termica dell’oggetto portando quindi alla circolazione del calore tra dentro e fuori.
Grazie alla capacità di applicazione del nanocappotto su tutte le pareti e in tutti gli angoli, il problema del ponte termico viene drasticamente ridimensionato
Advertisement - PubblicitàL’applicazione di un microcappotto termico in sostituzione di un cappotto termico tradizionali ha sicuramente dei vantaggi, ma allo stesso tempo comporta delle controindicazioni.
Tra gli aspetti positivi dell’utilizzo del microcappotto termico ci sono innanzitutto il suo spessore. Parliamo ci circa 4 o 5 mm di spessore rispetto ai 6-12 cm di un cappotto tradizionale.
I tempi di lavorazione e installazione sono decisamente ridotti, trattandosi di tecniche di verniciatura che non prevedono una vera e propria posa in opera di pannelli. A ciò ne consegue una facilità di applicazione facilità di applicazione (con pistola a spruzzo, spatola o rullo).
È utilizzabile in tutte quelle situazioni in cui le caratteristiche dell’edificio richiedono l’applicazione di un rivestimento a basso spessore.
Il ridotto spessore del cappotto permette di evitare la formazione di condensa e muffa sulle pareti. Ragione per la quale, in ambito interni, la tecnica del microcappotto è particolarmente indicata in ambienti ad alta condensa come bagni e cucine.
Inoltre, il microcappotto termico non è da intendersi esclusivamente come una alternativa al cappotto termico tradizionale. Infatti, in talune circostanze è possibile utilizzare il microcappotto termico come strumento di supporto al cappotto tradizionale.
Si può applicare a edifici con facciate realizzate di mattoni a vista, edifici storici, o in sostituzione dei pannelli per cappotto esterno quando i lavori di intervento si rileverebbero particolarmente invasivi.
Advertisement - PubblicitàOvviamente come ogni tipo di applicazione, il microcappotto termico presenta anche delle caratteristiche che portano degli svantaggi dalla sua applicazione.
In termini di efficacia, il microcappotto garantisce un miglioramento nell’efficienza energetica inferiore rispetto al cappotto tradizionale, migliorando di conseguenza solo leggermente il comfort abitativo.
Per maggiori informazioni: Nanocappotto, o cappotto nanotecnologico, in alternativa al cappotto termico: un mito da sfatare
Advertisement - PubblicitàQuali sono i costi di applicazione di un microcappotto termico?
Ovviamente possiamo fare un calcolo medio di quelli che sono i prezzi sul mercato, partendo dal presupposto che ogni situazione può richiedere interventi particolari e quindi soluzioni su misura. Soprattutto questo avviene quando sono previsti interventi su edifici storici e vincoli architettonici.
Ad ogni modo, calcolando le ore medie di manodopera e le differenze di prezzo sulla base del tipo di materiale e dello spessore del cappotto, il costo di installazione di un microcappotto termico si può aggirare tra i 5.000 e i 14.000 euro per 100 metri quadrati.
Advertisement - PubblicitàLa necessità di migliorare le prestazioni energetiche della propria casa è diventata senza dubbio una priorità. Allo stesso tempo, la possibilità di accedere a diverse agevolazioni fiscali ha fatto gola a molti cittadini che altrimenti non avrebbero pensato di apportare le relative migliorie a facciate e pareti.
Tuttavia, prima di operare qualsiasi scelta, è bene avere chiaro il tipo di intervento da realizzare, chiedere il parere tecnico di un consulente e farsi consigliare sulle possibili soluzioni.
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