Continua a far discutere la manovra del nuovo governo Meloni circa la rimozione dell’obbligo di accettare i pagamenti digitali anche per piccole somme.
Continua a far discutere la manovra del nuovo governo Meloni circa la rimozione dell’obbligo di accettare i pagamenti digitali anche per piccole somme.
La determinazione dell’importo al quale il commerciante non può sottrarsi rimane in bilico. In particolare, il precedente minimo a cui il commerciante poteva sottrarsi dall’obbligo di accettare il pagamento digitale, pari a 30 euro, era stato alzato a 60, ma oggi è tornata calda la pista per cui questa soglia può essere più bassa, anche sostanzialmente.
Questa serie di retromarce e ripensamenti circa l’importo massimo all’interno del quale il commerciante non può esimersi dall’accettare il pagamento digitale è trapelata dall’agenda di Giorgia Meloni.
La premier, infatti, spopola sui social con il nuovo hashtag #gliappuntidiGiorgia, dove a cadenza settimanale informa i cittadini circa il lavoro che lei e l’esecutivo hanno svolto, rispondendo sui temi di rilevanza sociale e politica. La prima risposta è stata diffusa ieri sui canali ufficiali della premier.
Sommario
All’interno del contenuto video, Giorgia Meloni ribadisce che, ad avviso suo e dell’intero esecutivo, il tetto al contante è un problema per l’economia italiana, rivendicando anche che il loro intervento contro le aziende apri e chiudi riesce a contrastare un problema che per l’Italia vale, ogni anno, diversi miliardi di euro mai dichiarati.
Nella stessa logica si incastrano le manovre sull’obbligatorietà del POS. Le multe per i commercianti che rifiutano questo sistema di pagamento scatteranno soltanto dopo una cifra ancora da decidere. Sembrava assodato il limite dei 30 euro, ma ne ha fatto capolino un altro da 60.
Oggi, la Meloni ammette che questa cifra può anche essere più bassa. Il governo sta interloquendo attentamente con la Commissione Europea visto che aumentare il numero e le possibilità offerte con il pagamento elettronico è uno degli obiettivi PNRR.
Advertisement - PubblicitàSecondo quanto riferito da Giorgia Meloni, dunque, le risposte da Bruselles dovrebbero arrivare a breve. La premier rivendita questa scelta di rimuovere l’obbligo di accettare il pagamento elettronico come una manovra a tutela dei commercianti, per metterli al riparo dalle commissioni bancarie, in alcuni casi molto stringenti.
Sulla stessa linea di pensiero anche Matteo Salvini, ormai sempre più appiattito sulle manovre e azioni del leader di FdI. Oltre alla risposta circa la possibilità di innalzare il tetto contante, l’Italia attende anche una risposta positiva dall’Europa circa l’incremento a 85mila euro per l’apertura di flat tax ai lavoratori autonomi.
Sulla questione obbligo di accettazione di pagamenti elettronici sono intervenuti anche Tajani e Crosetto. Il primo ha affermato che non è così che si combatte l’evasione fiscale. Secondo l’onorevole, infatti, favorire il pagamento in contanti riesce addirittura a venire incontro alle esigenze degli stranieri che non sono abituati a usare il POS, come i visitatori dei Paesi Arabi.
Crosetto, invece, afferma che per combattere l’evasione serve rendere lo Stato più efficiente e non vessare i commercianti con tasse e obblighi spesso poco convenienti dal punto di vista economico.
Advertisement - PubblicitàGiorgia Meloni ha rivendicato il lavoro che il suo governo sta facendo circa l’attuazione degli obiettivi PNRR. Nello specifico, visto che il Paese è indietro circa il soddisfacimento dei requisiti annuali previsti dall’Unione Europea, Giorgia Meloni ha ribadito che dei 55 obiettivi da concludere entro l’anno, al suo esecutivo ne sono stati lasciati 30, con una scadenza imminente. La premier, comunque, si reputa ottimista: a preoccupare sono soprattutto i ritardi nella spesa dei soldi per il Recovery e i 3,8 miliardi destinati, invece, alla trasformazione tecnologica delle imprese.
Sembrano però trasparire segnali di ottimismo dal meeting avvenuto fra l’esecutivo italiano e la Commissione europea, con una probabile proroga circa la possibilità di spesa in arrivo per qualche mese dopo fine anno.
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