La Premier ha suggerito ulteriori verifiche sul PNRR, in modo tale da garantire agli enti coinvolti una buona base da cui partire per intraprendere un progetto di sviluppo globale idoneo.
Sommario
L’acronimo PNRR si riferisce al ‘Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza’, che altro non è che il prospetto completo predisposto dal Governo Italiano per organizzare e orientare i fondi che saranno ricevuti in previsione del programma Next Generation Eu per implementare/potenziare le risorse dello Stato.
Sono documenti che dovranno essere sottoposti a verifiche dall’intera commissione Europea, e in base ad essi, deciderà se approvare o meno la spartizione delle quote predisposte per il nostro Paese.
Essenzialmente il PNRR prevede un progetto molto ambizioso fatto di investimenti e riforme che si articola ufficialmente in sei missioni.
L’agenda 2022/2023 è molto articolata e andrà ad impattare in ambiti quali: pubblica amministrazione e giustizia, fondamentali per completare i primi quattro punti del piano.
Mettendo a disposizione anche pacchetti di investimenti per le attività commerciali oltre che a comuni e alle istituzioni, si riuscirà in breve tempo a rinnovare e aumentare la produzione, incentivando realtà come:
Tutti i fondi stanziati, devono essere visti in un’ottica di risanamento generalizzato, tale da auspicare un netto miglioramento delle condizioni sia economiche che lavorative all’interno dell’apparato socio-statale.
Secondo il PNRR, se saranno realizzati tutti i punti presi in considerazione dal suo testo, si riuscirà ad arrivare ad un equilibrio abbastanza solido per l’Italia, che in questo maniera sarà stimolata alla crescita.
Advertisement - PubblicitàLa Premier ha suggerito ulteriori verifiche sul PNRR, in modo tale da garantire agli enti coinvolti una buona base da cui partire per intraprendere un progetto di sviluppo globale idoneo.
I comuni infatti, secondo il Presidente Giorgia Meloni, al pari delle aziende devono essere in grado di gestire alcuni servizi, controllandoli direttamente attraverso la loro giurisdizione.
La Loro autonomia deve essere in funzione di una programmazione più organica, che si deve inserire in un’ottica strategica e in relazione rispetto a tutti i punti presi in considerazione nella loro interezza.
Nello specifico, nel breve periodo sarà presentata una richiesta di aggiornamento del PNRR stesso, che in questo caso, non sarà solo sottoposto ad una verifica approfondita, ma anche a cambiamento, (più o meno drastico) in riferimento ai bisogni impellenti riscontrati.
Esistono infatti alcuni interventi obbligatori che fabbisognano di maggiore impegno, i quali riceveranno una risposta ‘nel primo trimestre dell’anno prossimo’ in modo tale da essere percepiti solo dopo la presentazione e convalida della proposta di revisione del piano.
Toccherà aspettare ancora per una soluzione concreta, sperando che il consiglio sia favorevole alle prese di posizione dell’Italia e ne riconosca un reale fondamento per l’approvazione su larga scala.
Advertisement - PubblicitàUno degli obiettivi principali, è quello di dare ‘una nuova centralità ai comuni d’Italia’, che come asserito dal Presidente Giorgia Meloni durante il suo videocollegamento presso l’Assemblea Anci, è definito come un punto fondamentale a cui prestare particolare attenzione, dal momento che sono proprio queste istituzioni decentralizzate ad essere le ‘custodi di mille specificità ed aspetti, a cui oggi più di ieri, deve essere dato un occhio di riguardo’.
I sindaci poi, sono le figure maggiormente coinvolte nell’apparato politico del Paese, svolgendo al netto delle loro possibilità, uno dei ‘ lavori più difficili in ambito istituzionale’.
Di fatto, dandogli maggiore libertà di azione per utilizzare ottimamente i fondi spettanti all’Italia, si apriranno nuovi potenziali scenari di integrazione e sviluppo, tali da garantirci una ripresa forte e ben delineata.
I vantaggi che ne deriveranno, sono una forma di validazione della qualità del nostro Governo, che spera di aumentare in tal maniera la sua credibilità all’occhio della comunità Europea; ancora un po’ scettica sulle sue effettive capacità.
Dover scegliere oculatamente le destinazioni per i fondi internazionali quindi, non è un processo semplice, ne tantomeno facilitato dall’opposizione, che secondo Meloni, non sta ‘agendo per il bene del Paese stesso’ anzi, cercando di boicottare lo svecchiamento dello Stato e la sua ripartenza.
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