Nella giornata del 23 dicembre, a seguito del lungo dibattito che ha agitato lo scontro parlamentare nel corso delle ultime settimane, la Manovra economica per il 2023 ha ricevuto l’approvazione della Camera dei Deputati.
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Nella giornata del 23 dicembre, a seguito del lungo dibattito che ha agitato lo scontro parlamentare nel corso delle ultime settimane, la Manovra economica per il 2023 ha ricevuto l’approvazione della Camera dei Deputati.
I numeri parlano di una fiducia netta: su 377 voti totali, ben 221 sono stati quelli favorevoli, con quattro astenuti. I restanti deputati hanno invece espresso la propria contrarietà all’approvazione della legge, senza tuttavia riuscire a bloccarla. L’iter proseguirà ora in Senato, dove si cercherà di ottenere il via libera definitivo entro Natale.
La deadline, in ogni caso, è fissata per il 31 dicembre: ormai tutti gli ostacoli sembrano essere stati superati, ma riuscire ad ottenere l’ok definitivo per la Manovra entro la fine dell’anno solare resta fondamentale per il Governo, al fine di scongiurare l’infausta eventualità dell’esercizio provvisorio.
Advertisement - PubblicitàIl ministro dell’Economia, il leghista Giorgetti, ha insistito sull’impegno profuso dall’esecutivo e dall’intera maggioranza per riuscire a portare a termine i lavori in tempo utile, soffermandosi in particolare sul ringraziamento ai tecnici della Ragioneria dello stato, il cui apporto si è rivelato fondamentale per consentire la buona riuscita delle operazioni.
Soddisfatta anche la premier Giorgia Meloni: dal suo punto di vista, l’approvazione di questa Legge di Bilancio è particolarmente importante sia perché ottenuta a tempo di record, sia perché dimostra la volontà del centrodestra di tenere fede alle promesse fatte agli elettori nel corso della recente campagna elettorale.
Decisamente meno entusiasti, invece, appaiono i leader dei vari partiti di opposizione: PD e Movimento Cinque Stelle lamentano soprattutto il poco coraggio e la scarsa attenzione mostrata nei confronti dei meno abbienti; sul fronte del Terzo Polo, invece, si registra un secco attacco di Matteo Renzi contro gli aiuti alle società calcistiche, che comporterà un investimento di quasi un miliardo di euro per le casse dello Stato.
Calenda, invece, lamenta l’essere stato poco ascoltato, poiché le istanze emerse nel suo recente colloquio con la Presidente del Consiglio non sembrano aver trovato alcuno spazio nè in sede di redazione del testo della legge, e neppure nel momento in cui si è proceduto a modificarlo in Parlamento attraverso gli emendamenti.
Advertisement - PubblicitàLa principale questione da affrontare in vista del 2023 è quella relativa al caro-bollette: il Governo, per fronteggiare il vertiginoso aumento del costo dell’energia, ha stanziato una cifra di oltre venti miliardi di euro, buona parte dei quali ottenuti grazie al deficit: serviranno a calmierare, almeno parzialmente, i prezzi di luce e gas, a fornire aiuto alle fasce più deboli e a sostenere le imprese energivore e gasivore, altrimenti quasi condannate alla chiusura.
Sul fronte fiscale, invece, si registra il taglio del cuneo del 2% per i redditi medio-alti (fino a 35mila euro), destinato a salire al 3% per chi guadagna meno di 20mila euro all’anno. Ben più sostanziosi, invece, gli sconti sulle tasse per autonomi e partite IVA: piccoli e medi imprenditori, infatti, godranno della tassa piatta con un fatturato non superiore a 85mila euro annui.
Da ultimo, vanno segnalate le diverse misure presenti in Manovra volte a rottamare debiti e multe, procedendo al saldo a prezzi ribassati o direttamente allo stralcio di vecchie cartelle esattoriali: si tratta della cosiddetta tregua fiscale.
Per quanto riguarda l’utilizzo del denaro contante, dopo diverse polemiche è passato l’innalzamento del tetto a 5mila euro, contro i mille attualmente consentiti.
Novità anche per i giovani: la vecchia 18app va in pensione, e viene sostituita da due nuove card, entrambe dal valore di 500 euro e cumulabili fra loro. La prima interesserà tutti i ragazzi il cui reddito familiare non supera quota 35mila euro, mentre la seconda premierà con un’ulteriore sovvenzione coloro che superano l’esame di maturità col massimo dei voti.
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