Il 5 aprile 2023, una nuova mobilitazione delle imprese edili è stata confermata per protestare contro il taglio del superbonus. Diversamente da quanto annunciato in un primo tempo, la manifestazione si svolgerà in un’unica giornata, guidata dal gruppo “Basta crediti incagliati“, un’organizzazione indipendente, apolitica e apartitica nata per chiedere risposte alla politica e un passo indietro al governo sul decreto che li riguarda.

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La decisione: un’unica manifestazione il 5 aprile

La scelta di concentrare la protesta in una sola giornata è stata presa a seguito del divieto della Questura di Genova di manifestare con i mezzi all’interno del centro cittadino per due giorni consecutivi. Pertanto, la manifestazione avrà luogo il mercoledì 5 Aprile 2023, con la partecipazione di mezzi da lavoro e persone a piedi.

Nonostante i dettagli del percorso siano ancora in fase di definizione, è probabile che la protesta si snoderà attraverso più cortei che partiranno da due o tre punti diversi per poi convergere nel centro città. L’obiettivo è quello di bloccare con mezzi e persone piazza De Ferrari, via XX Settembre e piazza Corvetto. Maggiori dettagli saranno resi noti nei prossimi giorni.

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Le richieste delle imprese edili: cosa chiedono al governo

Le imprese edili avanzano diverse richieste alla politica, tra cui:

  1. La riapertura dell’acquisizione tramite le società partecipate come Cassa depositi e Poste: le imprese chiedono di poter acquisire crediti attraverso queste società per agevolare il pagamento dei superbonus.
  2. Limitare lo sconto massimo applicabile rispetto al valore nominale dei crediti cedibili: le imprese vorrebbero che fosse imposto un limite allo sconto applicabile ai crediti, in modo da garantire un maggiore equilibrio tra i vari attori coinvolti.
  3. Lasciare alle banche la possibilità di compensare i crediti degli importi pagabili con l’F24 della clientela: le imprese chiedono che le banche possano compensare i crediti con gli importi pagabili tramite F24, in modo da facilitare le acquisizioni da parte delle aziende e dei general contractor.
  4. Il differimento dei tributi in F24 in scadenza di 120 giorni: le imprese vorrebbero che fosse concesso un periodo di 120 giorni per il pagamento dei tributi in F24, in modo da poter far fronte alle difficoltà finanziarie causate dalla situazione attuale.
  5. La proroga dei cantieri avviati al 2024: le imprese chiedono che i cantieri già avviati possano essere prorogati fino al 2024, a patto che siano realmente in corso i lavori in modo documentabile. Questa richiesta mira a garantire il completamento dei progetti e a evitare ulteriori perdite economiche.

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L’importanza della manifestazione per il settore edilizio

La mobilitazione del 5 aprile rappresenta un momento cruciale per il settore edilizio, che chiede al governo di rivedere le misure contenute nel decreto riguardante il taglio del superbonus. Il settore, già duramente colpito dalla crisi economica, teme che le restrizioni previste dal decreto possano ulteriormente aggravare la situazione e mettere a rischio la sopravvivenza di numerose imprese.

Il gruppo “Basta crediti incagliati” si pone come portavoce delle istanze del settore edilizio e intende far sentire la propria voce attraverso la manifestazione del 5 aprile. La loro partecipazione alla protesta dimostra l’importanza della questione per il settore edilizio e la necessità di un intervento rapido da parte delle istituzioni.

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Conclusioni

La mobilitazione delle imprese edili prevista per il 5 aprile 2023 rappresenta un importante momento di protesta contro il taglio del superbonus. Le richieste avanzate dal settore mirano a garantire un sostegno adeguato alle imprese in difficoltà e a favorire la ripresa del settore edilizio.

La manifestazione potrebbe avere importanti conseguenze per il futuro del settore, e sarà fondamentale seguire gli sviluppi della situazione nelle prossime settimane.