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La camera approva la legge “Salva Milano”

La Camera approva la legge Salva Milano, che regolarizza demolizioni e ricostruzioni senza piani attuativi, sblocca investimenti immobiliari e divide il dibattito tra semplificazione edilizia e rischio di deregulation.

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La Camera dei Deputati ha dato il primo via libera alla cosiddetta legge “Salva Milano”, un provvedimento che punta a regolarizzare le irregolarità urbanistiche dei grattacieli milanesi costruiti senza i necessari piani attuativi comunali.

Con il sostegno della maggioranza e di parte dell’opposizione, il testo ha scatenato un acceso dibattito politico, dividendo le forze parlamentari e suscitando polemiche sull’impatto della norma. Da un lato, si celebra lo sblocco di miliardi di investimenti immobiliari; dall’altro, si denuncia il rischio di una deregulation urbanistica.

Quali sono le reali implicazioni di questa legge e perché sta generando così tante controversie?

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La norma per i grattacieli di Milano: un intervento mirato per risolvere l’impasse

La nuova normativa nasce con l’intento di regolarizzare situazioni urbanistiche controverse, come quella dei grattacieli di Milano, al centro di un’indagine della Procura che li ha definiti frutto di lottizzazioni abusive.

Il nodo centrale riguarda l’assenza dei piani attuativi comunali, che, secondo la magistratura, sarebbero stati necessari per autorizzare gli interventi di demolizione e ricostruzione. La legge approvata stabilisce invece che questi piani non sono obbligatori se gli interventi avvengono in ambiti già edificati e urbanizzati.

Questo approccio intende sanare le irregolarità urbanistiche e sbloccare progetti edilizi bloccati da contenziosi legali, offrendo un nuovo slancio al settore immobiliare. Tuttavia, la scelta di non definire con precisione il concetto di “ambiti urbanizzati” lascia aperti interrogativi sulla trasparenza e sull’equilibrio di tale intervento legislativo, alimentando critiche sulla possibilità di abusi in assenza di regole chiare.

Leggi anche: Milano e le nuove norme urbanistiche: una svolta dopo le inchieste

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Investimenti immobiliari: la promessa della norma

Uno degli obiettivi principali della norma è lo sblocco di circa 38 miliardi di euro in investimenti immobiliari, congelati a causa delle incertezze giuridiche legate alle demolizioni e ricostruzioni senza piani attuativi comunali.

Questo importo rappresenta una leva economica fondamentale per il settore edilizio, che potrebbe beneficiare di un significativo rilancio dopo anni di rallentamento. Secondo i sostenitori della legge, tra cui la maggioranza parlamentare e alcuni partiti dell’opposizione, questa misura garantirà maggiore certezza alle imprese e alle amministrazioni, incentivando nuovi interventi in grado di generare crescita economica e occupazione.

Tuttavia, i critici avvertono che il rilancio degli investimenti non deve avvenire a discapito della pianificazione urbanistica e della tutela del territorio, sottolineando i rischi di uno sviluppo disordinato e poco sostenibile se non si interviene con criteri più stringenti.

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Semplificazioni edilizie, disparità regionali e l’impatto sul Sismabonus

La nuova norma introduce una significativa semplificazione nel settore edilizio, ampliando il concetto di ristrutturazione edilizia. Dal 2013, interventi di demolizione e ricostruzione che modificano sagome e volumetrie possono essere effettuati con una semplice SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), evitando i permessi preventivi.

Tuttavia, questa semplificazione deve fare i conti con le profonde disparità regionali nella legislazione urbanistica. In Lombardia, ad esempio, è consentito trasferire volumetrie tra lotti, mentre regioni come il Lazio mantengono criteri più rigidi, creando un panorama normativo disomogeneo che rischia di generare ulteriori incertezze.

Un altro punto critico riguarda il Sismabonus acquisti: la norma limita l’accesso a questo incentivo fiscale, pari a circa 80.000 euro per appartamento, solo ai progetti approvati entro il 2023 in comuni con piani attuativi regolarmente definiti.

Questa restrizione penalizza molti cittadini che avevano fatto affidamento sul bonus per acquistare immobili sicuri e moderni, sollevando il rischio di contenziosi e un diffuso malcontento sociale.



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TAGS: disparità urbanistiche, edilizia regionale, grattacieli Milano, investimenti edilizi, legge Salva Milano, normativa urbanistica, ristrutturazione edilizia, SCIA semplificazione, Sismabonus Acquisti, testo unico edilizia

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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