Oltre il 70% dei lavoratori autonomi appartenenti a determinate categorie hanno optato per il regime forfettario nel corso della dichiarazione dei redditi del 2022.
Oltre il 70% dei lavoratori autonomi appartenenti a determinate categorie hanno optato per il regime forfettario nel corso della dichiarazione dei redditi del 2022. Questa scelta ha interessato quasi la metà dei 3,7 milioni di titolari di partita IVA individuale, che hanno beneficiato del regime agevolato, la flat tax.
Queste cifre sono destinate a crescere, poiché l’ultimo bilancio ha portato la soglia massima di ricavi o compensi da 65mila a 85mila euro.
Sommario
Le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2022 dimostrano che il regime forfettario sta conoscendo un incredibile boom tra le formule scelte dai professionisti. Tra quelli che operano nei servizi informatici, nei servizi alle imprese, nello sport e nell’intrattenimento, la percentuale supera addirittura il 70%.
Secondo i dati de Il Sole 24 Ore, quasi la metà dei titolari di partita IVA individuale (48,5%) ha scelto la flat tax, una percentuale destinata a salire nei prossimi anni, grazie all’aumento della soglia massima di ricavi o compensi da 65mila a 85mila euro.
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Il regime forfettario fu introdotto con la manovra del 2015 come sistema semplificato per le piccole attività. Da allora, in breve tempo ha raggiunto la diffusione della tassazione ordinaria. Questo boom è stato agevolato dalle modifiche alle soglie. Nel 2019, il limite di ricavi o compensi era stato uniformato per tutte le categorie a 65mila euro, ora innalzato a 85mila euro.
Durante il governo Draghi, alcuni politici hanno avanzato l’ipotesi di eliminare il regime forfettario. Tuttavia, l’attuale esecutivo Meloni ha scelto di ampliare la flat tax. A partire dal Gennaio 2023, è entrata in vigore la cosiddetta flat tax incrementale del 15% sugli aumenti di reddito realizzati durante l’anno dai titolari di partita Iva non soggetti al regime forfettario.
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Advertisement - PubblicitàQuasi 2 milioni dei 3,7 milioni di lavoratori autonomi non hanno presentato la dichiarazione IVA nel 2022, probabilmente a causa del regime forfettario. Questo ha effetti significativi sulla dimensione delle imprese e degli studi associati, spesso spinti a rimanere piccoli o a dividere le loro attività per rimanere entro la soglia del forfait.
La Banca d’Italia ha evidenziato questi “effetti distorsivi” segnalando che le imprese individuali con un fatturato appena al di sotto della soglia d’accesso al regime forfettario sono state di circa il 40% superiori a quelle che si sarebbero osservate senza il regime agevolato nel periodo 2005-19. Infatti, molte imprese al di sotto della soglia hanno avuto tassi di crescita del fatturato significativamente inferiori rispetto alle altre.
Questo suggerisce che potrebbe essere stata adottata una strategia di dichiarazione inferiore dei ricavi.
Advertisement - PubblicitàLa crescita esponenziale del regime forfettario tra i lavoratori autonomi ha avuto un impatto significativo sulla tassazione e sulla struttura delle imprese in Italia. Continueremo a monitorare l’evoluzione di questo fenomeno nei prossimi anni, data l’importanza fondamentale che riveste nella nostra economia.
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