A parlare, nelle ultime ore, è stato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che ancora una volta comunica gli ulteriori cambiamenti che sono stati fatti al Superbonus 110%.
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A parlare, nelle ultime ore, è stato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che ancora una volta comunica gli ulteriori cambiamenti che sono stati fatti al Superbonus 110% con un “probabilmente confluirà in Manovra“.
Ci sono buone notizie per tutti coloro che al momento non hanno ancora avuto modo di usufruire dell’agevolazione: il termine ultimo sarà dunque prorogato e, quindi, vi si potrà accedere fino al 31 Dicembre 2022.
Ovviamente, però, bisogna tener conto del fatto che verranno portate a termine solo le pratiche che hanno ricevuto l’approvazione da parte delle delibere condominiali entro e non oltre il 24 novembre scorso.
Non sono state scarse le pressioni che sono state fatte in Parlamento per riuscire a portare termine l’approvazione della proroga, richiesta soprattutto da alcuni membri di quest’ultimo.
Per quanto riguarda, invece, la scadenza del Superbonus 110%, si parla, attualmente, di doppia scadenza per case singole (ma anche villette unifamiliari). Per chi ha fatto la maggior parte dei lavori entro settembre 2022, avrà una detrazione al 110% a marzo 2023. Per tutti gli altri, invece, ci sarà la detrazione fino al 90% (ma solo per chi ha un reddito che non supera i 15 mila euro).
Nel 2023 la detrazione scenderà al 90% per tutti, sia per le ville unifamiliari che per i condomini.
Advertisement - PubblicitàPer arrivare a rendere pubblica la notizia della proroga del Superbonus, si è dovuto affrontare una serie di peripezie, soprattutto che riguardano il campo normativo.
Entrando più nel dettaglio, vediamo che cambierà principalmente l’elemento legislativo che non sarà più il decreto legge Aiuti Quater, ma al suo posto ci sarà la legge di bilancio.
Questo perché Guido Quintino Liris, colui che ha redatto il decreto e che inizialmente aveva previsto un’apertura del governo in questa direzione, si è reso conto del fatto che quest’ultimo potrebbe essere raggirato per problemi di natura tecnica.
Precisamente, il decreto legge è fino a metà gennaio, mentre la proroga delle Cilas è stata protratta fino al 31 dicembre e ciò potrebbe creare contrasti.
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Ed è proprio da qui che nasce l’idea di poter, in qualche modo, raggirare l’impiccio e inserire la normativa in manovra, proprio come è stato suggerito da Liris e poi, successivamente, appoggiato dallo stesso Giorgetti.
Advertisement - PubblicitàUn altro punto fondamentale che è stato trattato dal Governo nelle ultime ore è quello che riguarda la questione creatasi sul nodo dei crediti. La via più plausibile individuata al momento per risolvere la situazione è quella che vede protagonista il decreto legge Aiuti Quater e punta, soprattutto, sulle garanzie del gruppo Sace che promettono l’aumento delle cessioni da parte delle banche e delle assicurazioni.
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É stato approvato e messo per iscritto dal Governo, infatti, un emendamento che sancisce l’innalzamento dei crediti concesso mediante l’ausilio di enti qualificati, cioè proprio le assicurazioni e le banche. Si passerà, quindi, da 2 a 3 cessioni.
Ma le responsabilità che sono state date a gruppo Sace non finiscono qui: il gruppo si occuperà anche di concedere delle garanzie a sostegno delle varie istituzioni finanziare presenti sul territorio, le banche e tutti gli altri soggetti che sono abilitati ad esercitare finanziamenti, soprattutto per offrire liquidità alle imprese.
Le reazioni a tale soluzione, però, non sono state del tutto omogenee. L’opposizione ha avuto comunque da ridire e soprattutto Misiani del Pd ha enunciato che trova l’accordo assolutamente inadeguato per sciogliere i crediti incagliati e che non si farà altro che contribuire a rendere precarie le condizioni di migliaia di imprese e famiglie.
Rimane ancora aperta, però, la questione che riguarda i versamenti delle società sportive.
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