In un panorama sempre più attento all’efficienza energetica e alla ristrutturazione edilizia, il Superbonus 90% si conferma uno strumento di primaria importanza. Il 2023, tuttavia, ha introdotto diverse novità in termini di requisiti e opportunità.

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Tra le domande più frequenti, spicca quella relativa all’abitazione principale. Sarà ancora possibile beneficiare della detrazione del 90% su una unità immobiliare indipendente che non sia l’abitazione principale?

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Il Superbonus 90%: cos’è e a chi si rivolge

Il Superbonus 90% rappresenta una detrazione fiscale del 90% prevista per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico, destinata alle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di un’attività d’impresa, arti e professioni. Questa misura è stata introdotta con l’obiettivo di incentivare la riqualificazione energetica e la riduzione del rischio sismico degli edifici.

A partire dal 1° gennaio 2023, la normativa ha introdotto delle modifiche significative in termini di requisiti per il Superbonus 90%. Ora, per poter usufruire della detrazione, è necessario che il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento sull’unità immobiliare e che tale unità sia adibita a abitazione principale.

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Inoltre, il contribuente che sostiene la spesa deve avere un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro.

Per abitazione principale, secondo quanto previsto dall’articolo 10, comma 3-bis del Tuir, si intende l’unità immobiliare nella quale la persona fisica, che la possiede a titolo di proprietà o altro diritto reale, o i suoi familiari dimorano abitualmente.

Non si tiene conto della variazione della dimora abituale se dipendente da ricovero permanente in istituti di ricovero o sanitari, a condizione che l’unità immobiliare non risulti locata.

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Superbonus 90% anche per l’abitazione dei familiari

La normativa prevede anche che si possa richiedere la detrazione quando gli interventi sono effettuati sull’unità immobiliare adibita a dimora abituale di un familiare del contribuente, compresi coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado.

La circolare n. 13/2023 dell’Agenzia delle Entrate ha infine precisato che, se l’unità immobiliare non risulta adibita ad abitazione principale all’inizio dei lavori, il Superbonus spetta purché lo stesso immobile sia adibito ad abitazione principale al termine dei lavori.

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Conclusioni

Il Superbonus 90% si conferma, quindi, un’opportunità notevole per coloro che vogliono rinnovare e migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione. La normativa del 2023 ha apportato alcune modifiche significative, ma l’essenziale è che, se l’immobile diventa l’abitazione principale entro il termine dei lavori, la detrazione sarà applicabile. Una novità che apre ulteriori opportunità, contribuendo ad incentivare ulteriormente il percorso verso la sostenibilità energetica del nostro paese.