L’aumento esponenziale dei costi energetici spinge sempre più italiani a cercare soluzioni alternative agli idrocarburi, con l’obiettivo di alleggerire la bolletta energetica. Una soluzione popolare è l‘installazione di pannelli fotovoltaici, un’opzione resa ancor più accessibile grazie a vari incentivi.
Tuttavia, l’installazione di pannelli fotovoltaici può sembrare complicata per coloro che vivono in appartamenti piuttosto che in case indipendenti. Ecco che entra in gioco la soluzione del fotovoltaico da balcone: pannelli di dimensioni ridotte, economici e facili da installare, che possono aiutare a ridurre significativamente i costi energetici.
Questo articolo esplora i dettagli di questa opzione, dai benefici potenziali alle considerazioni legali, rendendola una guida completa per chiunque stia considerando l’installazione di pannelli fotovoltaici da balcone.
Sommario
I costi energetici stanno aumentando in modo esponenziale e sempre più italiani cercano soluzioni alternative agli idrocarburi, per non aggravare gli aumenti in bolletta. Così, grazie anche agli incentivi a disposizione, ci si sta orientando verso il fotovoltaico.
Il problema si pone se non si ha una casa indipendente e si vive in appartamento, ma è facilmente ovviabile grazie ai pannelli fotovoltaici da balcone. L’intervento è semplice e il costo di installazione è contenuto; il fine ultimo è abbassare la spesa per l’energia elettrica.
Non servono autorizzazioni particolari, basta comunicare agli altri condomini l’installazione dell’impianto per il proprio appartamento sulla ringhiera o parapetto del balcone.
Art.1122 bis del Codice Civile: è consentita l’installazione di impianti per la produzione di energia, da fonti rinnovabili, destinati al servizio di singole unità del condominio sul lastrico solare, su ogni altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà individuale dell’interessato […].
Advertisement - PubblicitàSi tratta di un kit composto da pannello, inverter (alimentatore), regolatore di carica, batteria (in caso il fotovoltaico sia ad accumulo) e altri accessori necessari per l’installazione esterna. Si collega ad una presa elettrica di casa ed è subito funzionante.
Questo tipo di impianto, di solito, è di piccole dimensioni e può generare una potenza di circa 450kWh l’anno, energia che riesce a coprire consumi come il frigorifero, il televisore o il condizionatore a regime d’estate piuttosto che il riscaldamento nelle ore meno fredde in inverno, risparmiando sulla caldaia a gas. Questi sono i consumi a cui di solito non si pensa, ma che arrivano a pesare in modo corposo sulla bolletta.
Coprendoli con il pannello da balcone, ogni anno si riesce a risparmiare circa il 25% dei consumi in bolletta e si evita l’emissione di anidride carbonica pari a quella assorbita da 10 alberi, rendendo la scelta del pannello da balcone decisamente sostenibile.
Un pannello fotovoltaico da balcone ha un costo che si aggira intorno ai 600 – 800 euro, ma approfittando di sconti e detrazioni, si arriva a ridurre di circa la metà il costo dell’impianto. Oltre alla spesa per il pannello, sono da aggiungere i contributi per l’installazione più eventuali spese per la messa in sicurezza dell’edificio.
Qualcosa cambia se si sceglie un fotovoltaico da balcone con accumulo. La presenza, nel kit, di una batteria di accumulo, permette di mettere da parte l’energia solare e di usarla nelle ore serali. Senza la batteria, ovviamente, il risparmio si concentra nelle ore di produzione di energia. Si consiglia, se si fa questo tipo di scelta, di montare almeno due pannelli (fino a due non ci vogliono permessi perché non si superano gli 800W di potenza).
Per i pannelli da balcone non ci sono costi di smaltimento. Ha una vita media di circa 30 anni per cui, al momento della sostituzione, basterà portarlo in un centro di raccolta RAEE senza costi aggiuntivi, perché è costruito quasi totalmente con materiali riciclabili.
Come in ogni cosa, anche per i fotovoltaici da balcone ci sono pro e contro; installarlo non è difficile, il pannello è molto versatile, ingombra poco, si può muovere e non servono autorizzazioni amministrative per il montaggio.
Gli svantaggi sono che la quantità di energia elettrica prodotta è limitata, anche se occorre pensare a cosa si vuole raggiungere con questo piccolo impianto; se si desidera dare un taglio netto alla bolletta e dire per sempre addio al contatore Enel, con questo tipo di fotovoltaico non si va lontano, diverso è se si cerca un valido aiuto per ottimizzare i consumi domestici, risparmiare sulle bollette e ridurre le emissioni inquinanti, in questo caso è l’ideale.
Occorre assicurarsi che l’impianto sia venduto con le certificazioni di legge e venga installato secondo il manuale d’uso; le certificazioni sono sinonimo di sicurezza, durata del prodotto e produttività.
Advertisement - PubblicitàI mini kit fotovoltaici da balcone possono beneficiare delle detrazioni fiscali solo se si effettua il pagamento con bonifico bancario parlante. Visto il costo non molto elevato, lo sconto in fattura è sempre sconsigliato, mentre conviene portare direttamente in detrazione il 50% della spesa sulla dichiarazione dei redditi, per massimizzare i benefici e ridurre i costi di gestione associati alla cessione del credito.
Advertisement - PubblicitàInstallare un sistema fotovoltaico sul balcone è un intervento di edilizia libera, non servono, quindi, permessi particolari.
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Due i documenti da presentare: la comunicazione preventiva all’amministratore di condominio e la comunicazione Unica ARERA se l’impianto ha una potenza inferiore agli 800 W, allegata alla Delibera n.315/2020/R/eel, il tutto al proprio distributore di zona.
La comunicazione ai condomini deve essere seguita da una delibera autorizzativa dell’assemblea, per evitare controversie sull’alterazione estetica della facciata. Rischiare di infastidire i vicini dipende dal tipo di intervento; andrà tutto bene se inseriamo un singolo pannello sulla ringhiera del balcone, ma non sortirà lo stesso effetto l’inserimento di una serie di pannelli che corrono lungo il parapetto di un terrazzo particolarmente lungo. Stesso discorso vale per chi vive in abitazioni legate a vincoli paesaggistici, in questi casi deve intervenire il Comune di appartenenza.
Advertisement - PubblicitàLa Legge di Conversione del D.L. 77/2021 estende le norme applicabili, che consentono ora la realizzazione di piccoli impianti fotovoltaici e solari termici, senza atti autorizzatori necessari, valido anche per gli impianti su strutture e manufatti diversi da edifici, compresi quelli a servizio di ripetitori e antenne.
La normativa di riferimento è l’ art.7-bis, comma5, D.Leg.vo 28/2011, che, nella versione precedente alle modifiche apportate dal D.L. 77/2021, si riferiva soltanto agli impianti sugli edifici realizzati con le modalità di cui all’art.11, comma 3 del D.Leg.vo 115/2008, secondo cui gli impianti dovevano:
Per gli impianti fotovoltaici, inoltre, è prevista la presentazione di un modello unico (Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 19/05/2015), mentre per gli impianti solari termici non sono previsti specifici adempimenti, anche se alcune Regioni dispongono di un modello di comunicazione apposito, oppure, in modo più restrittivo, sarebbe necessaria una CILA (Comunicazioni di inizio lavori asseverata). Occorre redigerla prima di cominciare lavori di ristrutturazione del proprio appartamento. Deve essere predisposta dal proprio tecnico abilitato). Verificare sempre la legislazione inerente la propria Regione.
L’installazione senza vincoli autorizzativi è prevista anche dall’art.6, D.P.R. 380/2001, comma 1, che stabilisce il rientro nell’attività edilizia libera dei pannelli solari termici e fotovoltaici, riferendosi, anch’esso, agli impianti a servizio degli edifici.
L’Art.11, allegato 3 definisce gli obblighi di utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazioni importanti.
Fonte: Gazzetta Ufficiale
I fondi stanziati dal Governo per far fronte all’aumento delle bollette di luce e gas si aggirano intorno agli 8 miliardi di euro, di cui 6 per i provvedimenti sull’energia.
Si è pensato di agire su due fronti: da un lato con misure di carattere emergenziale, per calmierare i prezzi delle bollette, dall’altro ci sono gli interventi a lungo termine, come aumentare la produzione di energia entro i confini nazionali, quindi via libera a pannelli solari sui tetti, equiparati a lavori di manutenzione ordinaria. Ecco il perché del Decreto Energia.
Advertisement - PubblicitàE’ stato emanato nel mese di marzo sulla Gazzetta Ufficiale n.50 ed è entrato subito in vigore. L’obiettivo del decreto è ridurre il rincaro sulle bollette dovuto all’aumento del prezzo del gas sui mercati internazionali.
Contro gli aumenti esponenziali, il Decreto stanzia circa 8 miliardi di euro a favore di imprese, attività commerciali e utenze domestiche. Tra le misure principali del Decreto troviamo:
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