Il nuovo Decreto Inerti (End of Waste) modifica la gestione dei rifiuti inerti da costruzione, rendendo i limiti di contaminanti più realistici e ottimizzando il processo di recupero. Gli inerti recuperati saranno classificati come prodotti, facilitando il loro riutilizzo e promuovendo l’economia circolare.
Il settore della gestione dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione sta per affrontare un cambiamento significativo con l’introduzione del nuovo Decreto End of Waste.
Questo provvedimento, firmato recentemente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), sostituirà la versione precedente, contestata dagli operatori per diverse criticità.
Analizziamo le modifiche chiave e il loro impatto.
Sommario
Il nuovo decreto (scarica qui la bozza) affronta una delle principali critiche mosse al testo precedente. I limiti sulla presenza di contaminanti negli aggregati recuperati, considerati troppo restrittivi, sono stati rivisti. Questa modifica mira a rendere i parametri più realistici e attuabili per gli operatori del settore, facilitando il processo di recupero senza compromettere la sicurezza ambientale.
Viene delineato un iter di recupero più efficiente che permette di trasformare i rifiuti inerti in prodotti riutilizzabili. Il nuovo decreto fornisce linee guida più chiare su come gestire il processo di recupero, garantendo al contempo la tutela ambientale e la qualità dei materiali recuperati.
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una volta soddisfatti i criteri stabiliti, i materiali inerti recuperati non saranno più considerati rifiuti, ma prodotti a tutti gli effetti. Questo cambio di status rappresenta una svolta significativa, in quanto facilita il reimpiego di questi materiali in vari contesti edilizi e infrastrutturali, riducendo gli ostacoli burocratici e normativi.
il decreto introduce un periodo di osservazione di 24 mesi. Durante questo lasso di tempo, sarà possibile raccogliere dati sull’applicazione pratica delle nuove norme e, se necessario, apportare modifiche per ottimizzarne l’efficacia. Questa disposizione dimostra un approccio flessibile e orientato al miglioramento continuo.
Advertisement - PubblicitàLe modifiche introdotte dal nuovo Decreto Inerti avranno ripercussioni significative su vari aspetti del settore:
Nonostante i miglioramenti, permangono alcune sfide. L’Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati (ANPAR) ha evidenziato che, sebbene il nuovo regolamento risolva molte delle criticità precedenti, alcuni nodi rimangono da sciogliere.
In particolare:
In conclusione, il nuovo Decreto Inerti rappresenta un passo significativo verso una gestione più sostenibile dei rifiuti da costruzione e demolizione. Mentre il settore si prepara all’implementazione di queste nuove norme, sarà fondamentale un dialogo continuo tra gli operatori e le autorità per massimizzarne l’efficacia e il beneficio per tutti gli attori coinvolti.
Il periodo di monitoraggio sarà cruciale per valutare l’impatto reale delle modifiche e per apportare eventuali aggiustamenti necessari, garantendo che il nuovo decreto possa effettivamente rappresentare quella “svolta epocale” auspicata dalla vice ministro dell’Ambiente Vannia Gava.
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