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DURC di congruità: cos’è, requisiti e come richiederlo

DURC di congruità: cos’è, requisiti e come richiederloDURC di congruità: cos’è, requisiti e come richiederlo
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Nell’ambito della normativa italiana, il Documento Unico di Regolarità Contributiva, o DURC, rappresenta un certificato fondamentale per garantire la corretta gestione dei contributi previdenziali da parte delle imprese. Con l’introduzione del Decreto Semplificazioni (DL 76/2020), è entrato in scena un nuovo elemento: il DURC di congruità.

Questo articolo mira a chiarire tutte le sfaccettature relative a questo importante strumento.

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Cos’è il DURC di congruità?

Il DURC di congruità rappresenta un’estensione del DURC classico. Nato per contrastare il lavoro nero nel settore edilizio e garantire la regolarità dei pagamenti dei contributi previdenziali, il DURC attesta la correttezza contributiva di un’impresa.

Il DURC di congruità, invece, è stato introdotto per verificare la corrispondenza tra il volume di lavoro dichiarato e quello effettivamente svolto. Questo è particolarmente rilevante per gli interventi edilizi, dove la quantità di manodopera impiegata è un parametro cruciale.

Leggi anche: DURC di congruità in edilizia: al via dal 1° Novembre per contrastare il lavoro in nero

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Quando è richiesto

Il DURC di congruità è richiesto per tutti i lavori edilizi, sia pubblici che privati, con un valore superiore a 70.000 euro (al netto dell’IVA ma inclusi gli oneri di sicurezza e di discarica). Questo documento è fondamentale per garantire che le imprese non utilizzino manodopera irregolare, superiore a quella dichiarata e assicurata.

Per assicurare la congruità della manodopera, vengono prese in considerazione diverse variabili, come il valore complessivo dell’opera, il valore dei lavori edili previsti, l’eventuale presenza di imprese subappaltatrici e il committente. In caso di modifiche al progetto originale, è responsabilità dell’impresa dimostrare la congruità della manodopera rispetto al nuovo valore dell’opera.

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Come si richiedere

Il DURC di congruità può essere richiesto dall’impresa, da un suo delegato o dal committente alla Cassa Edile competente per territorio. Quest’ultima ha l’obbligo di rilasciare l’attestazione di congruità entro 10 giorni dalla presentazione dell’istanza.

In caso di mancata congruità, l’impresa ha 15 giorni per regolarizzare la sua posizione, versando un importo equivalente alla differenza di costo del lavoro necessaria per raggiungere la percentuale stabilita per la congruità. Se non si verificano tali correzioni, l’impresa rischia di essere segnalata alla Banca Nazionale delle Imprese Irregolari (BNI).

Leggi anche: Cassa Edile: cos’è e come funziona

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DURC di congruità e bonus edilizi

La mancanza di congruità può comportare la perdita dei benefici fiscali previsti dai bonus edilizi. Infatti, le agevolazioni fiscali non sono riconosciute in caso di violazione delle norme in materia di salute, sicurezza sul luogo di lavoro e obbligazioni contributive.

Pertanto, la corretta gestione del DURC di congruità è cruciale per le imprese che intendono beneficiare dei vari incentivi fiscali legati al settore edilizio.

A partire dal primo marzo, verrà attivato un sistema di avvisi automatizzati per informare imprese e committenti degli obblighi relativi ai costi e alla regolarità della manodopera. Questo sistema, frutto di un accordo siglato dalle parti sociali, avrà l’obiettivo di facilitare la piena e corretta attuazione della misura, attraverso una formazione adeguata dei soggetti operanti nei cantieri e dei committenti pubblici e privati.

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Differenza tra DURC e DURC di congruità

La differenza tra DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) e DURC di congruità riguarda l’ambito in cui vengono richiesti e rilasciati.

Il DURC è un documento che attesta la regolarità contributiva di un’azienda nei confronti degli enti previdenziali e assistenziali, come l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). Questo documento viene richiesto solitamente in ambito di appalti pubblici o privati, per dimostrare la regolarità dei pagamenti dei contributi previdenziali e assicurativi da parte dell’azienda.

Il DURC di congruità, invece, è un’estensione del DURC che attesta anche la congruità dei compensi corrisposti dal committente alle imprese appaltatrici o subappaltatrici. In altre parole, certifica che gli importi pagati per l’appalto o il subappalto sono adeguati e rispettano le norme vigenti. Questo tipo di DURC viene richiesto in particolare nel settore delle pubbliche amministrazioni.

In sintesi, la differenza tra DURC e DURC di congruità sta nel fatto che il primo attesta la regolarità contributiva dell’azienda, mentre il secondo aggiunge anche la verifica della congruità dei compensi pagati nel contesto degli appalti pubblici.

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Conclusioni

Il DURC di congruità rappresenta un’evoluzione significativa nel panorama della normativa italiana. La sua introduzione ha rappresentato un passo in avanti nella lotta contro il lavoro nero e le irregolarità contributive nel settore edilizio.

Tuttavia, la sua gestione richiede attenzione e rigore. Le imprese devono garantire non solo la regolarità dei contributi, ma anche la congruità tra manodopera dichiarata e manodopera effettivamente impiegata.

Solo in questo modo potranno beneficiare di tutti i vantaggi fiscali previsti dalla legge e garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alla normativa.



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TAGS: congruità di manodopera, durc, DURC di Congruità, manodopera

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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