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DL Aiuti BIS, Senato approva: Superbonus, cessione crediti e le altre novità

Nella giornata di ieri, 13 settembre 2022, il DL Aiuti BIS ha ottenuto l’approvazione in Aula del Senato con 182 voti favorevoli, nessun contrario e 21 astenuti.

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Nella giornata di ieri, 13 settembre 2022, il DL Aiuti BIS ha ottenuto l’approvazione in Aula del Senato con 182 voti favorevoli, nessun contrario e 21 astenuti.

Il decreto, che dovrà essere convertito in Legge entro l’8 ottobre, contiene numerose misure volte a contrastare il rincaro dei costi di energia e gas, ma prevede anche nuove forme di sostegno a favore di famiglie e imprese.

In seguito allo stallo avvenuto il 9 settembre nel corso della prima votazione in Senato, lo ricordiamo, il M5S aveva rifiutato di ritirare i propri emendamenti, in particolare quelli riguardanti il Superbonus 110%, e la votazione era stata rimandata così a martedì 13, con la valutazione delle modifiche proposte.

Ebbene, al fine di non perdere il tesoretto da 17 miliardi contenuto nel decreto aiuti BIS, si è giunti ad un’intesa che ammette in parte la semplificazione del meccanismo della cessione del credito derivante da bonus edilizi e che limita la responsabilità degli acquirenti dei crediti in caso di operazioni fraudolente.

IL DL aiuti BIS ha quindi ottenuto l’approvazione del Senato, mentre è stata convocata per domani, 15 settembre 2022 alle ore 9:30, la votazione definitiva alla Camera.

Vediamo quali sono attualmente le principali novità contenute nel Decreto Aiuti BIS (DL n. 115 del 9 agosto 2022).

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DL Aiuti BIS: Superbonus 110% e cessione crediti, cosa cambia

Il Superbonus 110%, come abbiamo visto, è stato il tema centrale attorno al quale si è creato lo stallo che ha portato al rinvio delle votazioni in Senato.

In particolare, a far impuntare il M5S è stato il meccanismo della cessione dei crediti che, per l’appunto, è stato ora riformulato così che si potesse raggiungere un’intesa nel minor tempo possibile.

Leggi anche “Cessione del Credito Superbonus: come si procede“;

Ad annunciarlo per primo nella mattinata di ieri è stato il sottosegretario all’economia, Federico Freni che, ancor prima della nuova votazione, ha dichiarato che il testo revisionato avrebbe “accontentato tutti”.

Fortunatamente, così è stato, almeno per quanto riguarda il primo step della votazione in Senato.

In particolare, con le nuove modifiche riguardanti la cessione del credito derivante da Superbonus 110% e bonus edilizi, si è disposto che:

  1. In caso di operazioni fraudolente, la responsabilità in solido per le imprese in relazione alla cessione dei crediti si configura esclusivamente nel caso in cui il concorso nella violazione avvenga con “dolo o colpa grave”;
  2. Per quanto riguarda i crediti maturati prima dell’entrata in vigore del Decreto Anti-Frode (novembre 2021), abrogato e poi inserito interamente nel testo della Legge di Bilancio 2022, i soggetti diversi da banche, intermediari finanziari ed enti assicurativi abilitati, dovranno comunque acquisire l’asseverazione ex-post.

In particolare, viene modificata la disposizione in base alla quale, in caso fossero stati scoperti crediti fraudolenti, tutte le parti coinvolte sarebbero state imputabili allo stesso modo. Il nuovo testo, ammesso che superi senza modifiche la votazione alla Camera, stabilisce invece che la responsabilità sarà imputabile solo ai danni di chi, effettivamente, ha agito in maniera consapevolmente fraudolenta.

Si tratta di una concessione che consente di sbloccare un valore di circa 5 miliardi di crediti edilizi che finora sono stati tenuti “sospesi”, e che permetterebbe di salvare ben 40 mila imprese dal fallimento.

È anche però una mossa piuttosto rischiosa che potrebbe aprire le porte a diversi nuovi meccanismi di truffa, in quanto per poter attribuire la responsabilità e bloccare quindi l’utilizzo di crediti falsi, sarà necessario prima dimostrare di chi sia la colpa effettiva.

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Misure per rincaro bollette e costi energia

Superbonus a parte, sono tante le misure finora approvate con il DL Aiuti BIS.

Per quanto riguarda il contrasto ai rincari dei costi di energia e gas, si dispone l’estensione, fino al 17 ottobre, del taglio di 30 centesimi al litro per la benzina, il diesel, il gpl e il metano per autotrazione.

Si è stabilito inoltre il rinnovo, anche per il terzo trimestre 2022, delle misure di contenimento per il caro bollette con:

  • Azzeramento degli oneri di sistema;
  • Taglio dell’IVA sul gas;
  • Rafforzamento del bonus sociale;
  • Proroga del Bonus Gas e Energia per le aziende.

Sempre a favore delle aziende, viene confermato il taglio sul pagamento dei contributi, pari a 1,2 punti sugli stipendi dei dipendenti. Approvata inoltre l’estensione del Bonus 200 euro a favore dei lavoratori che non lo hanno ricevuto con il primo DL Aiuti.

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DL Aiuti BIS: novità anche per i sistemi governativi

I cambiamenti riguardano anche i vertici governativi, per i quali nello specifico sono state introdotte due novità:

  • Il tetto di 240 mila euro previsto come limite retributivo per molte figure della PA è stato eliminato. In particolare, la deroga riguarda una parte della dirigenza apicale della pubblica amministrazione e la categoria delle forze dell’ordine, tra cui il Capo della Polizia, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Comandante Generale della Guardia di Finanza e il Capo di Stato maggiore della Difesa;
  • Viene istituito un COPASIR (COmitato PArlamentare per la SIcurezza della Repubblica) provvisorio. Il Comitato sarà attivo all’inizio di ogni nuova legislatura e fino alla nomina dei nuovi componenti. Il Comitato decade in seguito a 20 giorni dalla votazione della fiducia al Governo.
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Altre misure: Smart Working, assunzioni e pignorabilità pensioni

Ulteriori fondamentali misure riguardano anche il mondo del lavoro, nonché quello delle pensioni e delle indennità.

Nello specifico, si dispone che la possibilità di lavorare in Smart Working sarà prorogata fino al 31 dicembre 2022 a favore dei lavoratori fragili e dei genitori con figli sotto i 14 anni. Ciò anche senza uno specifico accordo aziendale.

Novità anche per i precari del PNRR, ovvero i soggetti assunti nei pubblici uffici al fine di procedere con l’attuazione degli obiettivi preposti dal Piano di Ripresa e Resilienza. Attualmente, tali nuove figure dispongono solo di contratti a tempo determinato, con scadenza legata appunto alla durata del PNRR.

Il Decreto Aiuti BIS stabilisce invece che i precari assunti per il Piano potranno essere inseriti stabilmente nell’organico a partire dal 1° gennaio 2027. Ciò però, si legge, avverrà sulla base dei posti disponibili della dotazione organica.

Un nuovo cambiamento riguardante il mondo del lavoro è destinato invece alla categoria dei docenti. Viene difatti eliminata la qualifica di “docente esperto”, che comprendeva i docenti che hanno ottenuto una valutazione positiva in relazione a 3 percorsi formativi, e concedeva loro una maggiore retribuzione rispetto agli altri docenti.

Riguardo infine il settore della pensioni e delle indennità, si dispone che le somme rientranti in tali categorie, dovute da chiunque, non potranno essere pignorate fino ad un valore pari al doppio della misura massima dell’assegno sociale concesso. Il limite minimo delle indennità non pignorabili è stabilito a mille euro.



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TAGS: bonus gas, cessione del credito, dl aiuti bis, Superbonus

Autore: Redazione Online

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