Il Decreto Salva Casa, noto anche come DL 69/2024, è attualmente in fase di conversione in legge. Questo decreto introduce disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica.
Attualmente in esame presso la Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, al decreto sono stati presentati 517 proposte di emendamenti.
Ma cosa propongono esattamente questi emendamenti? E come potrebbero influire sul decreto?
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Sommario
Attualmente, la norma consente di chiudere i porticati rientranti all’interno dell’edificio con VEPA in regime di edilizia libera. Tuttavia, due emendamenti propongono di escludere da questa possibilità i porticati soggetti a diritti di uso pubblico o a servitù di uso pubblico, e quelli situati nei fronti esterni dell’edificio prospicienti la viabilità pubblica o altri spazi pubblici.
Inoltre, alcuni emendamenti suggeriscono modifiche alle installazioni già semplificate dal Salva Casa, come tende da sole e pergole con telo retrattile, proponendo di aggiungere alla lista anche le pergole coperte da elementi di vetro e le finestre per tetti.
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Advertisement - PubblicitàUno degli emendamenti proposti consente il recupero dei sottotetti anche quando le dimensioni del lotto di pertinenza non permettono il rispetto delle distanze minime tra edifici e confini, purché ciò sia previsto dalla legge regionale.
Questa modifica mira a facilitare la riqualificazione degli edifici, aumentando lo spazio abitativo disponibile senza dover rispettare rigidamente le distanze attuali.
Advertisement - PubblicitàLe proposte emendative relative ai cambi di destinazione d’uso sono varie. Alcune proposte della maggioranza puntano a semplificare ulteriormente i processi e le procedure per il cambio di destinazione d’uso, rendendo più facili i passaggi burocratici.
Dall’altra parte, le opposizioni cercano di introdurre limitazioni, come restrizioni alla trasformazione delle locazioni di lunga durata in locazioni turistiche brevi, per controllare meglio l’uso degli immobili e proteggere gli affitti residenziali.
Advertisement - PubblicitàUn emendamento propone che lo stato legittimo di un immobile possa essere stabilito anche tramite il certificato di abitabilità o di agibilità, rilasciato dopo un procedimento che verifica l’esistenza del titolo abilitativo necessario per la costruzione o la legittimazione dell’immobile.
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Un’altra proposta prevede che lo stato legittimo possa essere determinato anche dai titoli edilizi in sanatoria, rilasciati a seguito di istanze di condono edilizio, dalle tolleranze costruttive ed esecutive, o dalla regolarizzazione delle difformità tramite il pagamento di sanzioni pecuniarie.
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