Stando alle ultime dichiarazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), i dati inerenti all’inquinamento ambientale stanno diventando allarmanti e insostenibili. Dall’indagine si è riscontrato che ogni anno 7 milioni di persone muoiono a causa di malattie causate dalla respirazione di aria cattiva nell’atmosfera.
Il tutto diventa ancora più inquietante se vediamo i numeri con un altro calcolo. Risulta infatti che ogni minuto che passa, ben 13 persone perdono la vita per questo motivo. Stiamo parlando quindi di un fenomeno che comporta un numero di morti più elevato di tutte le altre cause messe insieme: guerre, omicidi, HIV, Aids, malaria, tubercolosi, ecc…
Gli studi dell’Agenzia Speciale OMS dell’ONU ha riscontrato inoltre all’interno di quest’indagine come l’inquinamento potrebbe portare persino alla nascita di tantissime malattie mentali. Lo studio ha inoltre trovato seguito con altre dichiarazioni simili della rivista scientifica inglese Plos Biology.
Advertisement - PubblicitàL’inquinamento atmosferico è un fenomeno preoccupante e letale, che si porta via tantissime vite senza dare un preavviso. Ma soprattutto, senza che queste persone abbiano alcuna colpa, se non quella di respirare. La contaminazione che si trova oggi nella nostra aria è in grado di soffocare i polmoni e di accorciare inesorabilmente la durata della vita.
Lo studio dell’OMS è stato condotto da un gruppo di ricercatori guidati da Andrey Rzhetsky dell’Università di Chicago. La ricerca si è incentrata sugli abitanti delle zone in cui l’inquinamento atmosferico risulta essere molto elevato. L’analisi medica ha coinvolto 151 milioni di cittadini statunitensi, monitorando in questo caso il livello di inquinamento in tempo reale. In contemporanea, uno studio differente ha preso in considerazione anche 1,4 milioni di bambini danesi fino ai 10 anni, per studiare l’effetto che l’aria cattiva potesse avere sulla salute mentale.
Advertisement - PubblicitàI bimbi danesi hanno riscontrato un’elevata esposizione al pericolo di malattie mentali, come la schizofrenia, la depressione, i disturbi bipolari e della personalità. Per quanto riguarda invece i pazienti statunitensi, la scarsa qualità dell’aria potrebbe essere associata alla nascita di disturbi bipolari e depressione. Anche se fortunatamente qui non è emerso nessun collegamento tra l’inquinamento e la schizofrenia, l’epilessia o il Parkinson. Tutto ciò fa capire come i bambini si trovino in un costante pericolo maggiore, essendo meno protetti e più esposti all’arrivo di malattie.
Il professor Rzhetsky afferma che esistono da tempo dei fenomeni noti che tendono a scatenare nelle persone le malattie mentali. La teoria che anche l’inquinamento possa farlo è uno studio ancora in elaborazione sugli esseri umani. Nonostante quindi le tesi e le analisi siano piuttosto valenti, non c’è ancora niente di certo in merito. È stato però effettuato uno studio più elaborato con cani e topi. È risultato da qui che l’inquinamento atmosferico riesce ad entrare all’interno del cervello degli animali, creando delle infezioni che causano sintomi depressivi. Rzhetsky ritiene sia possibile sotto ogni fronte che questo accada anche nel cervello umano.
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