La questione dei crediti fiscali non utilizzati relativi al superbonus e ad altri bonus edilizi rimasti incagliati è diventata un tema di grande rilevanza, tanto da richiedere l’intervento delle istituzioni e del mondo bancario.
La questione dei crediti fiscali non utilizzati relativi al superbonus e ad altri bonus edilizi rimasti incagliati è diventata un tema di grande rilevanza, tanto da richiedere l’intervento delle istituzioni e del mondo bancario.
In particolare, l’obiettivo è trovare una soluzione che permetta ai cittadini di utilizzare i propri crediti e alle banche di risanare i propri bilanci.
Sommario
La proposta presentata prevede l’utilizzo degli F24 come metodo di compensazione dei crediti fiscali non utilizzati. Gli F24 sono i modelli utilizzati dai contribuenti per il pagamento delle imposte e delle tasse in banca, e le istituzioni finanziarie potrebbero utilizzarli per compensare i crediti acquistati. L’idea è stata lanciata dalle associazioni di banche e assicurazioni Abi e Ance, e sembra avere il sostegno della commissione Finanze della Camera.
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In alternativa, si sta valutando la possibilità per le banche di convertire i crediti fiscali in Btp a 10 anni. Tuttavia, si tratta di una soluzione ancora in fase di studio e di cui non si conoscono ancora i dettagli.
Advertisement - PubblicitàIl ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si è sempre mostrato contrario all’ipotesi degli F24, ma è comunque in corso un dialogo con il mondo bancario per trovare una soluzione condivisa. Anche il presidente della commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, ha espresso la sua fiducia nell’ottenimento di una soluzione che contemperi gli interessi delle varie parti coinvolte.
I sindacati, invece, chiedono maggior coinvolgimento nel processo decisionale per tutelare i diritti dei lavoratori e delle aziende coinvolte. In particolare, il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ha chiesto al governo di aprire il confronto per evitare un disastro sociale, ricordando che ci sono 100 mila posti di lavoro a rischio.
Le banche e le assicurazioni sono in attesa di conoscere i dettagli dell’accordo sulla soluzione per i crediti fiscali non utilizzati. Tuttavia, alcune istituzioni finanziarie, come Banco Bpm e Intesa Sanpaolo, hanno già iniziato a comprare crediti fiscali per risanare i propri bilanci.
Advertisement - PubblicitàIl tempo per definire tutti gli aspetti della soluzione stringe, e il fine settimana sarà cruciale per portare gli emendamenti in commissione lunedì. Mercoledì il testo è atteso in aula. La questione si starebbe in parte risolvendo automaticamente, con le banche che starebbero ricominciando a comprare crediti.
Le prossime modifiche da votare riguardano l’esclusione dal blocco delle cessioni per l’edilizia popolare e le onlus, la proroga per il completamento dei lavori sulle villette fino al 30 settembre e la deroga per il sismabonus nell’area del cratere in Abruzzo, Marche e Lazio. Questa misura potrebbe essere estesa anche ai comuni marchigiani alluvionati, secondo Osnato.
Advertisement - PubblicitàIn conclusione, la questione dei crediti fiscali non utilizzati relativi al superbonus e ad altri bonus edilizi incagliati sembra essere sulla via di una soluzione condivisa che permetta ai cittadini di utilizzare i propri crediti e alle banche di risanare i propri bilanci. L’utilizzo degli F24 come metodo di compensazione dei crediti fiscali non utilizzati o la conversione in Btp a 10 anni sembrano essere le soluzioni più probabili al momento. Tuttavia, il dialogo tra le istituzioni e il mondo bancario è ancora in corso, e sono in corso ulteriori valutazioni per definire tutti gli aspetti della soluzione.
La soluzione dovrà tener conto degli interessi delle varie parti coinvolte, tra cui lavoratori, aziende, banche e assicurazioni. Il governo dovrà quindi aprire un confronto con i sindacati per evitare un disastro sociale e tutelare i diritti dei lavoratori e delle aziende coinvolte.
In ogni caso, il tempo stringe, e sarà necessario trovare una soluzione definitiva al più presto per evitare ulteriori ritardi e disagi per i cittadini e le imprese interessate.
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