Per migliorare l’efficienza energetica e con fonti rinnovabili il Governo italiano in linea con le normative europee ha programmato il Conto Termico 2024.
Per migliorare l’efficienza energetica e con fonti rinnovabili il Governo italiano in linea con le normative europee ha programmato il Conto Termico 2024.
Si tratta nello specifico di un incentivo per promuovere l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione per piccoli impianti ed è rivolto a Pubbliche Amministrazioni, imprese e soggetti privati, al fine di consentire la riqualificazione di edifici con una riduzione sensibile dei consumi energetici.
Sapere cos’è il Conto Termico, per cosa possiamo utilizzarlo e quale documentazione occorre, è quanto di seguito ci apprestiamo a descrivere dettagliatamente.
Sommario
Il Conto Termico è stato introdotto dal Governo italiano come strumento atto ad incentivare l’efficienza energetica e a produrre energia da fonti rinnovabili. Tutti gli interessati possono quindi utilizzarlo sia per migliorare ed ottenere quanto sopra che per produrre calore e acqua calda negli edifici pubblici e privati, così come nelle singole abitazioni.
Il Conto Termico tra l’altro promuove l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili in modo da raggiungere la massima efficienza, e con lo scopo di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, principale responsabile del cambio climatico del globo terrestre.
Optare per questo incentivo soprattutto da parte di famiglie a basso reddito oppure di enti privati o pubblici che hanno dei budget limitati, significa risparmiare anche un bel po’ di soldi sui costi delle bollette emesse dalle aziende fornitrici di energia elettrica o di gas.
Tutti gli interventi che si possono eseguire con il Conto Termico 2024, includono anche l’installazione di varie tipologie di impianti di raffreddamento o di riscaldamento nonché l’isolamento termico delle pareti in cui sono ubicati, e soprattutto offrono l’opportunità di sostituire caldaie vetuste con altre più moderne e in grado di garantire una maggiore efficienza energetica.
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Il programma è stato di recente rinnovato rispetto a quello antecedente risalente all’anno 2012, e a differenza di quest’ultimo prevede delle modifiche che mirano a favorire l’accesso di altri soggetti e con procedure di certificazione degli impianti molto più semplici.
Infine il limite massimo per ottenere tale incentivo una tantum è di 5.000 euro erogabile in circa 2 mesi.
Advertisement - PubblicitàIl Conto Termico 2024 é nato per offrire incentivi per interventi atti ad aumentare l’efficienza energetica e con l’utilizzo di fonti rinnovabili è rivolto a Pubbliche Amministrazioni, Cooperative edilizie e Consorzi che si sono costituiti con l’avallo del Ministero dello Sviluppo Economico.
Anche le società che vantano un patrimonio totalmente pubblico possono tuttavia richiedere il Conto Termico 2024 così come i soggetti privati.
In ogni caso per accedere all’ incentivo, gli interessati hanno l’opportunità di farlo sia con la modalità Diretta che di Prenotazione.
La prima nello specifico richiede la presentazione della domanda entro e non oltre i 60 giorni dal termine dei lavori, e se questi ultimi sono di piccola entità l’ iter burocratico è più semplice.
La seconda invece si può scegliere nel caso in cui siano programmati degli interventi per la riqualificazione energetica a medio termine. Ciò non toglie che gli interessati possano ricevere un acconto, e poi un saldo finale dell’importo previsto nel momento in cui le opere vengono concluse.
Entrambe le domande preventivamente verranno valutate dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) in base alla normativa di legge numero 241/90 e dagli altri procedimenti amministrativi da essa regolati.
Advertisement - PubblicitàIl Conto Termico 2024 è un incentivo finanziario che prevede l’erogazione di rimborsi oscillanti tra il 40% e il 65% delle spese sostenute per massimizzare il risparmio energetico. Tale forbice dipende quindi dal tipo di lavoro che si vuole effettuare.
Per fare qualche esempio nel caso in cui un singolo soggetto o un ente intendano demolire e poi ricostruire edifici con consumi di energia prossimi allo zero, l’incentivo può arrivare fino al 65%.
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Se invece l’intervento mira ad ottenere l’isolamento termico di pareti o coperture di edifici, la posa di nuove finestre, di caldaie della tipologia a condensazione, l’installazione di schermature solari nonché di corpi illuminanti ex novo e di impianti di automazione, l’importo è limitato al 40%.
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In alcuni casi tuttavia può arrivare fino al 50% se ad esempio si opta per l’isolamento termico in zone climatiche E/F, e persino al 55% nel caso in cui ai lavori base vengono aggiunti anche quelli per la posa di altre tipologie di sistemi a risparmio energetico.
Per l’installazione di nuove pompe di calore, di pannelli fotovoltaici o delle cosiddette caldaie a biomassa o ibride, l’incentivo statale parte integrante del Conto Termico 2024 raggiunge anche il 65% di rimborso.
Advertisement - PubblicitàTra le varie tipologie di interventi che possono consentire a Pubbliche Amministrazioni e soggetti privati di inoltrare la richiesta di incentivo per il Conto Termico 2024, ce ne sono diverse e con specifiche tecniche ben definite e di seguito elencate:
Tutti coloro che sono interessati ad inoltrare la domanda per l’accesso al Conto Termico 2024, tramite il PortalTermico, in base a specifiche esigenze devono compilare dei moduli atti a dimostrare il preventivo dei lavori da eseguire.
Il modello di dichiarazione identificato con il numero 5, serve ad esempio per comunicare formalmente alla GSE l’inizio dei lavori. Quello successivo (numero 6) invece va presentato alla fine e con l’avallo di un tecnico specializzato (modello 7) del tipo di impianto scelto.
Il modello 13 infine noto come di dichiarazione, va presentato per rendere noto che un soggetto abbia regolarmente effettuato il pagamento della cifra pattuita.
Approfondisci sul sito GSE.
Advertisement - PubblicitàDal punto di vista analitico il contributo Conto Termico 2024 viene calcolato e stimato in termini di convenienza con parametri ben distinti, e in relazione rispettivamente ai soggetti che ne fanno richiesta e a quelli che cercano di trarre significativi vantaggi.
In ogni caso l’incentivo a parte la percentuale oscillante tra il 40% e il 65%, tiene conto anche del tipo di intervento effettuato e del relativo costo, ed entrambi dettagliatamente sono riportati nella disciplina risalente all’anno 2012.
Quest’ultima infatti come oggi, prevede che la modalità con cui il Conto Termico viene erogato corrisponde a una, due oppure cinque rate, anche se i privati possono ottenere l’importo massimo di 5.000 euro in un’unica soluzione.
Advertisement - PubblicitàIl redattore del Conto Termico 2024 ha stabilito che il processo di rateizzazione degli importi spesi da coloro che ne fanno esplicita richiesta sia erogato in rate annuali e in relazione al periodo in cui i lavori vengano programmati, eseguiti e portati a termine.
Inoltre l’erogazione dell’incentivo prevede dei costi di istruttoria, anche se questi ultimi potrebbero essere ammortizzati nella quota riconosciuta ad ogni singolo individuo.
Da ciò si evince che indipendentemente se si tratta di un imprenditore o di un soggetto privato, essere a conoscenza di questi dettagli è fondamentale per pianificare efficacemente gli interventi miranti alla riqualificazione energetica, nonché per gestire al meglio la liquidità e l’investimento programmato.
Il Conto Termico 2024 quindi si rivela non solo una valida opportunità per eseguire lavori in chiave energetica, ma anche per rendere il percorso sostenibile e personalizzabile dal punto di vista strettamente economico.
Advertisement - PubblicitàDopo aver appreso in cosa consiste il Conto Termico, come si articola e quale procedura richiede per accedervi, è importante aggiungere che l’erogazione dell’incentivo è subordinato a due fattori, ossia quello della cumulabilità e della manutenzione obbligatoria degli impianti realizzati.
Si tratta essenzialmente di comprenderli entrambi se si intendono ottenere benefici sia di natura economica che in termini di miglioramento dell’efficienza energetica.
Nel primo caso gli incentivi si possono cumulare con altri bonus statali, purché la somma totale non sia superiore al costo dell’intervento programmato. Per quanto riguarda invece l’obbligo di manutenzione dopo la ricezione dell’incentivo come si evince dalla definizione stessa, tutti coloro che hanno optato per l’installazione di nuovi impianti altamente tecnologici e in grado di massimizzare l’efficienza energetica, devono necessariamente controllarli per un periodo di tempo predefinito.
Si tratta in pratica di un forma di manutenzione su scala regolare e che se non rispettata, comporta la revoca degli incentivi oltre a delle sanzioni amministrative.
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