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Condono edilizio: cos’è e come funziona

Quando le autorità scoprono delle costruzioni edilizie abusive, c’è il pericolo che il proprietario di queste possa andare incontro a delle pesanti sanzioni penali, la cui misura dipenderà dalla gravità dei fatti. È possibile che egli riceva delle multe salate da pagare, oppure che ottenga l’obbligo di demolizione della struttura irregolare.

Condono edilizio: cos’è e come funzionaCondono edilizio: cos’è e come funziona
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Quando le autorità scoprono delle costruzioni edilizie abusive, c’è il pericolo che il proprietario di queste possa andare incontro a delle pesanti sanzioni penali, la cui misura dipenderà dalla gravità dei fatti. È possibile che egli riceva delle multe salate da pagare, oppure che ottenga l’obbligo di demolizione della struttura irregolare.

Ci sono alcuni casi rari secondo cui è possibile però richiedere il condono edilizio. Si tratta di una concessione da parte dello Stato, che permette di “risolvere la questione” tramite un’ordinanza statale e il pagamento di una multa. Vediamo che cos’è e come funziona il condono edilizio.

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Condono edilizio: come funziona

È necessario chiarire subito che il condono edilizio è un permesso straordinario, e non è quindi un evento che accade all’ordine del giorno. Prima di fare questa concessione oltretutto, ci sono diverse procedure secondo cui lo Stato dovrà appurare davvero che l’accusato ha diritto a ricevere il condono.

Tramite il condono edilizio, sarà possibile cancellare, in parte o del tutto, la posizione irregolare del cittadino. Si tratta di una misura eccezionale le cui disposizioni sono siglate con una legge temporanea. Nel momento in cui lo Stato decide di analizzare le richieste di condono edilizio, ogni volta nasce una legge speciale che consente l’invio delle domande. Questa norma però avrà una scadenza ben precisa, entro la quale si dovranno presentare tutte le richieste. Non è possibile fare una domanda di condono edilizio senza l’istituzione della legge apposita da parte dello Stato.

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I casi in Italia

In Italia, le volte in cui è stata istituita quella legge speciale che permetteva di inviare le domande di condono edilizio, si contano sulle dita di una mano. Quando accade ci sono dei motivi ben precisi. E no, non derivano in alcun modo dalla generosità dello Stato in favore dei cittadini, tutt’altro. Accade solitamente quando vengono riscontrati dei deficit nelle casse statali, e quindi nasce la necessità di avere delle entrate importanti e rapide. Lo Stato apre ai cittadini la possibilità di condono per incassare quindi delle somme di denaro, e sopperire ai bisogni statali con delle concessioni speciali.

Nella storia italiana, i casi in cui sono stati emanati dei provvedimenti di condono edilizio sono i seguenti:

  • 1985, con l’istituzione della Legge n.47 del 28 febbraio ‘85;
  • 1994, con la Legge n.724 del 23 dicembre ’94;
  • 2003, con il decreto-legge n.269 del 30 settembre 2003, e la seguente conversione in Legge n.326 del 24 novembre 2003.

In seguito all’ultima data, ci sono state diverse occasioni di discussione in Parlamento per istituire nuovamente la possibilità di condono edilizio. In realtà però non è più accaduto, e non possiamo ancora sapere quando avverrà di nuovo.



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TAGS: concessione, condono, condono edilizio, costruzioni edilizie abusive, sanzioni penali

Autore: Redazione Online

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